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«Elezioni, colpa anche dei vertici locali »

Como: allo Yacht Club la serata del gruppo ultra-renziano di Alberto Gaffuri e Marchisio. Orsenigo: «Avviata una discussione interna molto franca partendo dalla sconfitta»

Como

Per gli organizzatori, stando alle parole usate nella presentazione, una serata di confronto, condivisione e discussione.

Per i più maligni, un processo alla classe dirigente locale, appena archiviata la sconfitta alle elezioni e, sullo sfondo, la partita delle elezioni regionali, prevista per l’anno prossimo. Certo, un’occasione per capire la linea della componente del Pd lariano più vicino a Renzi, quella che ha organizzato ieri sera, allo Yacht Club, una serata dal titolo emblematico: “Riprendiamo il cammino - Il Pd che vorremmo dall’Europa fino a Como”.

Il format consolidato prevedeva interventi di cinque minuti, con ospite d’onore il deputato Roberto Giachetti, al tavolo insieme a Carlo Ballabio, impegnato nel far rispettare in maniera rigorosa i tempi.

Iscritti a parlare, fra gli altri, Alberto Gaffuri, Giovanni Marchisio, Angelo Orsenigo, Fabio Zizza, Fabrizio Pastorello, Fausto Tagliabue, Marcello Iantorno, Tonina Santi e Gianstefano Buzzi. Presenti in sala anche il consigliere regionale Luca Gaffuri, il segretario cittadino Stefano Fanetti, la presidente della Provincia Maria Rita Livio, il presidente di Confcooperative Mauro Frangi e l’ex assessore Lorenzo Spallino.

La discussione ha oscillato fra richiami al locale e riferimenti più ampi all’Europa.

Giovanni Marchisio, sindaco di Mariano Comense, ha chiesto al partito di tornare a valorizzare i suoi sindaci:

A metà serata, è intervenuto il segretario provinciale Orsenigo: «Abbiamo avviato come segreteria una discussione interna, molto franca, partendo dalla sconfitta. L’analisi del voto durerà un po’ di mesi. Tante volte, non c’è una voce sola a parlare: in un partito si discute all’interno, e si esce con una voce unica. Ognuno si prende le proprie responsabilità, però guardiamo avanti e cessiamo lo spirito di autoreferenzialità del Pd di Como. Torniamo a fare politica, mettendo da parte le questioni tecniche».

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