L’auto fu rubata veramente
Assolto ex tastierista dei Rockets

Quagliotti giudicato non colpevole di frode all’assicurazione - E su Facebook si sfoga: «Giustizia è fatta alla faccia di chi mi accusava»

Como

«Finalmente giustizia è fatta, alla faccia di chi mi accusava di truffa alle assicurazioni». Fabrice Quagliotti, l’ex tastierista dei Rockets - gruppo francese sulla cresta dell’onda tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta - festeggia da par suo, levandosi qualche sassolino dalla scarpa sul suo profilo facebook, l’assoluzione in appello dall’accusa di aver simulato il furto della sua Bmw per poter incassare i soldi dell’assicurazione.

Una sentenza, quella emessa dalla corte d’Appello di Milano, che ribalta la condanna a un anno rimediata nel giugno dello scorso anno dal musicista con casa tra Como e San Fermo.

Assolto con formula piena, come aveva chiesto il suo avvocato, il legale Massimo Di Marco. I giudici milanesi, in sostanza, hanno creduto alla versione dell’ex tastierista e cioè che sei anni fa i ladri gli rubarono veramente l’auto, portandola via dalla sua villa sulla Spina Verde.

Quagliotti finì sotto inchiesta perché - secondo la tesi dell’accusa - il furto dell’auto denunciato ai carabinieri sarebbe stato simulato in quanto l’auto sarebbe stata affidata a un senegalese per poi essere rivenduta - appunto - in Senegal.

In primo grado il giudice aveva assolto il senegalese accusato assieme all’ex tastierista argentato così come gli altri quattro imputati accusati di aver partecipato alla presunta frode assicurativa. L’unico che venne condannato fu il musicista, una condanna ribaltata in corte d’Appello dai giudici che non si sono accontentati di assolvere Quagliotti perché la prova non era stata formata, bensì con formula piena perché l’imputato non ha simulato alcun reato.

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