Le morti in sala parto. «Il Sant’Anna è sicuro e adesso fa scuola»

Allarme per cinque decessi in pochi giorni in Italia. Il primario: «Coincidenze ma guai a sottovalutare il tema. Noi siamo all’avanguardia con il manichino-simulatore»

Cinque decessi in sala parto in pochi giorni e l’Italia, scossa, si chiede come sia possibile che mamme e bambini possano ancora perdere la vita in queste circostanze. Una serie di episodi che hanno inevitabilmente messo in allarme la popolazione. Ma gli esperti comaschi dicono: «Si tratta di coincidenze».

«Purtroppo ancora oggi di parto si può morire ma questi episodi ravvicinati sono tragiche coincidenze - spiega Renato Maggi, primario di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sant’Anna - Ora gli ispettori faranno le dovute verifiche, ma è importante non sottovalutare il tema delle emergenze in sala parto».

L’ultimo episodio in una struttura comasca risale a circa otto anni fa, ma questo non significa che i nostri ospedali debbano abbassare la guardia. Il Sant’Anna da tempo ha avviato un programma di formazione con un simulatore elettronico per esercitarsi proprio nelle emergenze in sala parto. «Si tratta di uno strumento all’avanguardia a disposizione dell’équipe di ginecologi, ostetriche e anestesisti - dice Maggi - Un manichino che permette di simulare emergenze come il parto podalico, il prolasso di funicolo, la distocia di spalla e le eclampsie, tutte situazioni che potrebbero mettere in pericolo il neonato o la partoriente».

Le complicanze vengono simulate in una vera sala parto nella quale il team sanitario svolge le esercitazioni utilizzando le stesse procedure, le stesse tecniche e le stesse tempistiche che si adotterebbero se l’emergenza fosse vera. 

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