Liceo in quattro anni, un flop clamoroso
Poche richieste e le classi non si faranno

Giovio e Setificio alzano bandiera bianca: il quadriennale non piace a nessuno

Il quadriennale non ha fatto innamorare i comaschi, anzi. Mentre nel suo ultimo saggio il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha parlato in termini positivi dei percorsi in 48 mesi, a tre anni dall’introduzione della sperimentazione, gli indirizzi presenti in città faticano a registrare un numero soddisfacente d’iscritti.

Al Carcano

A settembre 2018, al Setificio, unico in Italia, è cominciato il corso in “chimica, materiali e biotecnologie”, con una spiccata curvatura verso il tessile. Mentre la scuola continua ad avere tantissimi iscritti, le domande registrate per i quadriennale sono state poche. «L’anno prossimo non partirà la prima – conferma il preside Roberto Peverelli – abbiamo avuto un numero di domande insufficiente. La percezione è che, da parte delle famiglie, ci sia una certa ritrosia».

I motivi sono diversi: alcuni genitori chiedono se il titolo di studio sia uguale a quello quinquennale oppure se sia paragonabile a un percorso di tipo professionale. Altri, invece, non ritengono sia così necessario accelerare il percorso di studi dei figli per consentirgli di uscire dalle superiori un anno in anticipo. La stessa impostazione di fondo, un quinquennale ristretto e condensato in quattro anni, porta con sé timori e preoccupazioni per la fatica e i carichi di studio.

«Il progetto può avere senso – aggiunge Peverelli – ma serve un forte investimento nazionale, mancato in questi anni, e un forte cambiamento alla radice. Le competenze da acquisire possono restare le stesse, ma bisogna raggiungerle in modo diverso».

Giovio, Casnati, Cometa e Gallio

Anche al Giovio il progetto non ha attecchito fra le famiglie: «I numeri sono bassi in tutta Italia – spiega il preside Nicola D’Antonio – noi abbiamo una sola classe, una terza, composta da undici ragazzi, e quest’anno abbiamo avuto 5 iscritti. Per il futuro, o si decide che quella è la strada generale per le superiori, oppure non ha troppo senso condensare in 4 anni il programma di 5. Anche perché, la maturità poi è la stessa per tutti: a questo proposito, avere dettagli sull’esame è un’urgenza non più prorogabile».

Il Casnati ha scelto per il quadriennale linguistico: «C’è stato molto interesse appena proposto – commenta Davide Discacciati, direzione della scuola - poi, abbiamo notato un’inversione di tendenza. Quest’anno è tornato però l’interesse, e riusciremo a fare una prima. In generale, a chi lo frequenta piace l’approccio interdisciplinare».

In città, altre due scuole hanno il percorso quadriennale: Cometa col liceo artigianale e il Gallio, partito prima della sperimentazione introdotta dal Miur, con l’indirizzo scientifico. «Diversi ragazzi – fanno sapere dal collegio in una nota - sono ancora indecisi riguardo la scelta che hanno dovuto, loro malgrado, prendere a fine gennaio, senza la possibilità di approfondire in maniera adeguata le offerte formative disponibili. L’impossibilità di poter accedere liberamente ai locali, visitare le strutture, confrontarsi con altri studenti e incontrare gli insegnanti ha costretto noi tutti a maturare prospettive basate su ciò che è stato trasmesso e mostrato prevalentemente a distanza. Per questo motivo, ai primi di marzo ci sarà un’altra sessione di test attitudinali di ingresso e ci sono ancora alcuni posti disponibili».

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