Lugano, insultati in una lite stradale
«Italiani parassiti, venite a insozzare»

Insulti a sfondo razziale ripresi con uno smartphone per un diverbio stradale nel Comune di Collina d’oro

«Ho tutto registrato sul telefonino, addirittura in “favore” di camera». Tutto cosa? «Una scenetta edificante, che la dice lunga su quanto i ticinesi apprezzino noi italiani, nonostante il lavoro quotidiano di almeno 60mila frontalieri». La storia arriva dal municipio di Collina d’Oro, elegante Comune svizzero alle porte di Lugano, teatro di un’aggressione pittoresca e violenta, almeno per come la ricostruisce un testimone italiano, a sua volta frontaliere, che chiede l’anonimato per tema di ritorsioni lavorative non improbabili: «Seguivo in auto un furgone lungo una strada residenziale stretta. Lo guidava una signora italiana che, quando si è trovata di fronte un secondo veicolo, che peraltro procedeva in senso contrario, ha avuto l’ardire di occupare, per consentirgli di transitare, un lembo di terreno di una proprietà privata. Non l’avesse mai fatto: il proprietario le s’è parato davanti riempiendola di insulti: “str(...) italiana, italiani pezzi di m... parassiti che venite a insozzare i paesi altrui”. Ha avuto anche l’ardire di metterle le mani addosso, mentre personalmente, dopo avere ripreso la scena per intero, chiedevo l’intervento della polizia». «Ovviamente - prosegue il testimone- gli agenti si sono limitati a identificarci, comunicandoci che loro non avrebbero potuto nulla, e che tutt’al più avremmo avuto 90 giorni a disposizione per poter sporgere denuncia. Quando ho fatto notare che eravamo stati oggetto di insulti a sfondo razziale, mi sono sentito rispondere che, bene o male, ognuno può avere le opinioni che vuole. Il Ticino - conclude il testimone - è questo: sotto la cortesia di facciata si nascondono forme di violentissimo razzismo nei nostri confronti».

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