L’ultimo 25 Aprile di Lucini sindaco
«Parteciperò anche da cittadino»

«È stato bello condividere un giorno così importante con i comaschi». Presenti anche i candidati Aleotti, Grossi, Landriscina e Traglio. Magatti dal partigiano Gobbi

Ultimo 25 Aprile da sindaco per Mario Lucini: la stessa emozione di tutte le volte precedenti, «con la consapevolezza - ha commentato, a fine cerimonia - che l’anno prossimo sarò qui in mezzo alla gente. È stato bello, in questo periodo di tempo, esprimere il significato di un giorno così importante e condividerne il senso con i cittadini». E in un’intervista a La Provincia, lo stesso Lucini aveva fissato come uno dei momenti più emozionanti del suo mandato la prima festa della Liberazione da primo cittadino di Como: «Sono state celebrazioni anche, per certi versi, “non convenzionali” – ha aggiunto – e, dall’anno scorso, è venuto spontaneo dare un’opportunità d’espressione ai giovani: questo rincorrersi di nuove voci e sensibilità è un bell’aspetto capace d’arricchire e rinvigorire la ricorrenza».

E pure a loro si è rivolto nel suo discorso, invitandoli a non dimenticare «la lezione potente delle lettere dei condannati a morte della Resistenza: ai giovani chiedo di leggerle e rileggerle per capire che anche a noi, anche a loro è richiesto uno sforzo per rendere migliore la nostra Patria».

Lucini ha ricordato, inoltre, come libertà e democrazia non siano doni dati per sempre e ha rilevato come sia prezioso e doveroso conservare testimonianza della resistenza: «Dobbiamo ringraziare l’Anpi e l’Istituto Perretta, il Centro studi “Schiavi di Hitler”: nel nostro territorio compiono un lavoro straordinario perché siano conosciuti i protagonisti di gesti di generosità e abnegazione compiuti spesso nel silenzio. Per questo, nel giorno in cui si ricorda la Liberazione dal dominio nazi-fascista, dobbiamo sentire forte la gratitudine verso tutti coloro che hanno fatto la propria parte».

Subito dopo, la rappresentante della Consulta degli studenti, Carlotta Bagnasco, ha centrato il suo applaudito intervento sul legame fra resistenza e la Costituzione, mentre il presidente provinciale dell’Anpi Guglielmo Invernizzi ha ripetuto come il 25 Aprile sia «una festa unitaria, di tutti gli italiani, delle loro radici e del loro futuro». Inoltre, ha aggiunto, «non sono più tollerabili manifestazioni di movimenti neofascisti e xenofobi, anche sul nostro territorio», riferendosi a quanto accadrà il 30 aprile a Mezzegra, con la messa e la commemorazione, da parte di alcuni nostalgici, nel luogo in cui, il 28 aprile 1945, vennero fucilati Benito Mussolini e Claretta Petacci.

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