Mancano alunni, addio alla Virgilio
La scuola diventerà una succursale

Il plesso di via Magenta dipenderà dalla Parini a causa nel numero crescente di ragazzini stranieri - Una mamma: «Scuola valida, dobbiamo difenderla»

A Como c’è una scuola media in meno. Fino al mese scorso in città c’erano nove scuole secondarie di primo grado, adesso ufficialmente sono soltanto otto.

La scuola Publio Virgilio Marone è scomparsa dagli elenchi ministeriali, del plesso di via Magenta si trova nota sotto la voce succursale solo sfogliando le pagine della secondaria Parini. Del resto cinque anni fa in questa scuola c’erano quattro classi prime, adesso le classi in totale sono tre, in tutto l’edificio ci sono solo 72 alunni.

«Sì è vero, la Virgilio è diventata una succursale – spiega Valentina Grohovaz, la preside del comprensivo Como centro città – dal primo settembre questa scuola è stata accorpata al nostro istituto, il comprensivo Como Borghi non esiste più, i singoli plessi sono stati assegnati un po’ a noi, un po’ a Como lago e un po’ a Lora».

«Ci ho mandato tutti e quattro i miei figli, difendo questa scuola da più di nove anni – racconta Marita Villani, una mamma – mi sono sempre trovata bene, ho vissuto tutte le fasi. All’inizio gli alunni non mancavano affatto, poi ha iniziato a svuotarsi. Io non credo che la colpa possa essere attribuita agli insegnanti o all’offerta formativa».

Questa era ed è una delle scuole con una più alta percentuale di studenti stranieri, circa il 70%, anche se in realtà la grande maggioranza è di seconda, terza generazione, sono ragazzi nati qui in Italia. «Tante mamme credono che i compagni stranieri rendano più lente le classi – dice Villani – si sbagliano, il più bravo nella classe di mia figlia ha un cognome egiziano. Ma la voce a Como gira e ormai questa scuola ha il bollino. E invece dobbiamo impegnarci per salvarla».

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