Maturità domani al via
Tema per 3870 ragazzi:
«Agitarsi non serve»

Primo appuntamento con l’esame di Stato. I consigli del professore

Domani inizia la maturità e tante tesine non sono ancora concluse. Ma niente panico. Per il tema a Como gli studenti si aspettano l’Isis, i settant’anni della Repubblica e Pasolini.

Al via l’esame di maturità 2016, gli studenti pronti, o quasi, a sostenere la prova d’italiano tra la città e la provincia sono esattamente 3870, di questi 174 sono candidati esterni, si pensi che in Lombardia i maturandi sono 70.533 e in Italia quasi mezzo milione. Quanto ai professori che dovranno correggere e valutare scritti e orali a Como sono state nominate 93 commissioni, ognuna con il loro presidente, composte da sei docenti compresi i temutissimi commissari esterni. Le 8.30 è l’ora x, poi ci sarà tempo 360 minuti per lo svolgimento di una delle tracce scelte dal ministero.

I tre consigli del professore. Abbiamo chiesto a Claudio Fontana, storico docente del Giovio, di dare tre e solo tre semplici suggerimenti ai maturandi comaschi.

«Non bisogna pretendere di rivedere tutto all’ultimo momento, fare un’indigestione con i ripassi non serve – spiega Claudio Fontana, storico docente del liceo Giovio, forte della lunga esperienza – meglio individuare i punti chiave di ogni materia per avere delle ancore di salvataggio che permettano di fissare le informazioni generali. Poi direi ai maturandi cercare di valorizzare le proprie capacità, devono mettere in mostra ciò in cui riescono meglio, in particolare nella tesina, che è un vero biglietto di presentazione. Deve essere un lavoro consapevole, non scopiazzato o lontano dagli interessi personali e dalle proprie conoscenze, deve dare una prima positiva impressione ai commissari».

«Infine - conclude il professore - una volta conclusi gli scritti è bene prendersi del tempo per ripensare agli errori commessi. Perché all’orale conviene dimostrare di avere capito, di sapere colmare eventuali incertezze, bisogna fare vedere ai docenti che nonostante qualche incertezza si è in grado di ragionare».

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