Meloni a Como per Landriscina
«Con lui la città può ripartire»

Torna in città la leader di FdI che ha rilanciato il no alla legge sullo ius soli

«Astensionismo? Inevitabile, tra un po’ metteranno le elezioni il 17 agosto»

Con un caldo torrido ieri Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha fatto tappa a Como per sostenere la candidatura di Mario Landriscina al ballottaggio in programma domenica. Con lei il senatore Alessio Butti, Ignazio La Russa, Viviana Beccalossi, Carlo Fidanza, Paola Frassinetti, Riccardo De Corato, Francesco Dotti e i vertici locali del partito.

Tra battute e sorrisi ha parlato di «grande entusiasmo attorno alla candidatura di Landriscina» e chiarito che l’obiettivo è quello di portare il centrodestra al governo della città perché i cittadini «in queste amministrative stanno dimostrando voglia di discontinuità». Meloni ha detto che «Como è una città molto simbolica» definendola «straordinaria sul piano della storia e della bellezza», ma ha citato una «valorizzazione non adeguata del turismo e della cultura» un «non governo dei flussi migratori». «Noi - ha chiarito - vogliamo dare risposte ai cittadini e pensiamo che Mario lo possa fare al meglio facendo ripartire la città. La fascia ti starà bene».

Ha parlato dello ius soli e delle politiche sulla famiglia (con il reddito dell’infanzia che Fratelli d’Italia contrappone a quello di cittadinanza proposto dai Cinque Stelle) ed ha anche affrontato il nodo dell’astensionismo, che a Como ha superato il 50% al primo turno. «Tra un po’ - le parole di Meloni - metteranno le elezioni al 17 di agosto perché in Italia abbiamo il Partito Democratico che ha il terrore della democrazia. Intanto quando le elezioni saranno in momenti più facilmente accessibili ci sarà più partecipazione, ma l’astensione si combatte soprattutto con l’esempio dimostrando che non è vero che i politici sono tutti uguali e che non cambia nulla». E ancora: «Richiamo alla responsabilità i cittadini perché i politici non sono calati da Marte. Non è vero che siamo tutti uguali. Molti di quelli che lo dicono in realtà non hanno voglia di andare a vedere le storie delle persone e la loro coerenza. Ecco allora che i cittadini devono interessarsi di politica e dico a quelli che non vanno a votare poi di non lamentarsi. Se volete una politica migliore aiutatela con il vostro voto».

Anche Landriscina ha parlato dell’astensionismo dicendo: «Se toccherà a noi, rappresenteremo le diverse anime della città, la mia da sempre. Mi circonderò di persone che riempiranno le mie lacune e non festeggerò di certo se saranno in pochi ad andare a votare».n 

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