Mendicanti, maxi retata in centro
Fermate e identificate 70 persone

Blitz delle volanti in città murata e non solo: due i denunciati per porto abusivo di armi, espulso un clandestino. Tra i questuanti anche un richiedente asilo

Sono in tutto una settantina le persone che ieri mattina, nel corso di un blitz organizzato dalla polizia di Stato, sono state fermate lungo le vie della città murata e, più in generale, a ridosso del Girone, con particolare riferimento ad alcune aree del capoluogo note per il concentrarsi di stranieri che vendono piccoli oggetti o chiedono la carità.

Dal supermercato all’incrocio tra via Recchi e viale Rosselli fino ai posteggi di viale Varese (dove di recente era stato segnalato un ritorno di posteggiatori abusivi) e alle strade all’interno della Ztl: l’operazione ha preso il via a qualche giorno dalle esternazioni, sul tema, del sindaco Mario Landriscina, che aveva in qualche modo invocato un cambio di passo e metodi nella gestione del fenomeno della questua e dell’accattonaggio, fenomeno che, come noto, coinvolge decine di persone, e non soltanto stranieri.

Per quanto riguarda l’area pedonale, i poliziotti sono stati dislocati in corrispondenza dei principali accessi alla città murata, con una “base”, costituita da una unità mobile utilizzata a mo’ di ufficio, in piazza Peretta. In questo caso, all’esigenza di sorvegliare e identificare i questuanti si è aggiunta anche quella di mantenere un monitoraggio più ravvicinato e quindi più efficace su obiettivi potenzialmente a rischio, coerentemente con le ultime direttive ministeriali in materia di anti terrorismo (si tratterebbe però del risvolto locale di una campagna lanciata a livello nazionale di cui, fanno sapere dalla questura, si parlerà più diffusamente nei prossimi giorni).

Qualche numero: in tutto i poliziotti hanno fermato e identificato, nel corso della mattinata, 70 persone, sette delle quali, tutte di nazionalità straniera, sono state anche accompagnate negli uffici di viale Roosevelt per una serie di ulteriori approfondimenti.

Due di loro, sia pur regolari, sono stati denunciati per resistenza e per porto abusivo di piccole armi da taglio (coltellini), un terzo, clandestino, è stato espulso dal territorio dello Stato per ordine del questore, mentre un altro ancora è risultato avere da poco inoltrato domanda per il riconoscimento della protezione internazionale.

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