Migranti, Fratelli d’Italia:
«No alle passerelle mediatiche»

Presidio e documento di FdI sulla situazione a Como San Giovanni

Emergenza migranti, “Fratelli d’Italia” dice «no alle passerelle e sì alle proposte concrete».
Ieri pomeriggio in piazza Boldoni a Como i vertici del partito fondato da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa hanno, durante un presidio, presentato un documento che in pochi punti riassume proposte per meglio gestire un’emergenza che, visto il prolungarsi dei tempi, non può più definirsi tale. «A Como città ci sono circa 900 migranti, in provincia, in totale, nemmeno 1500 - ha spiegato Marco Butti, capogruppo in consiglio comunale del gruppo misto -. La distribuzione deve essere più equa e più diffusa, la concentrazione è un rischio».

«Sindaco e prefetto hanno garantito che il centro di via Regina che aprirà lunedì chiuderà entro fine anno - ha aggiunto Marco Mainardi, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia -. Saremo lì il 31 dicembre a verificare se manterranno la parola data».

Ecco altre due tra le principali proposte lanciate da Fratelli d’Italia: più controlli sugli appalti assegnati alle cooperative e più attenzione ad un quartiere a rischio ghetto, data la vicinanza tra il nuovo campo di via Regina Teodolinda con via Milano alta, già abitata da un alto tasso di stranieri.«Non vogliamo fare passerelle mediatiche, come di recente è accaduto alla stazione di San Giovanni - ha detto l’ex parlamentare comasco Alessio Butti con un chiaro riferimento a Matteo Salvini -. Vogliamo entrare seriamente nel merito di un problema grave. Qui si parla di esseri umani, di vite e non di bulloni da prendere e spostare. Esigiamo però il rispetto delle regole e della legalità. Quindi sì al diritto d’asilo, no alla clandestinità. Il ministero dell’Interno si muova in fretta e non abbandoni una città lasciata sola a gestire un emergenza complessa».

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