Monte Olimpino, giù i cedri
Proteste. La proprietà: «Erano a rischio»

Un gruppo di residenti ha contestato la decisione di abbattere alcuni alberi nel cantiere per la realizzazione di un supermercato

«Erano piante di grande pregio, non andavano sacrificate». Un folto gruppo di residenti di Monte Olimpino ieri mattina si sono radunati in strada, fuori dal cantiere dell’area Oec in via Bellinzona, per protestare contro l’abbattimento di quattro alberi (cedri del Libano alti circa 30 metri) durante i lavori di scavo per la realizzazione del nuovo supermercato Iperal. Ad accorgersi del taglio delle piante, avvenuto nella primissima mattinata, sono state alcune persone che abitano nei palazzi accanto all’area di cantiere, tra cui la referente dell’assemblea di zona Como Nord Paola Minussi. A svegliarle, intorno alle 7.30, è stato il rumore delle motoseghe. Poi la protesta in strada e l’arrivo di una pattuglia dei Carabinieri.

«Ci avevano assicurato che i cedri non sarebbero stati toccati» - spiega Minussi.

La decisione di abbattere gli alberi è maturata durante i lavori. E - assicura la proprietà - è stata imposta dalla situazione: «Era nostra intenzione mantenere gli alberi - spiega Flavio Minatti, dirigente tecnico di Iperal - siamo stati costretti a rivedere questo tipo di valutazione di fronte al pericolo che le piante cadessero, l’apparato radicale si era sviluppato in modo non equilibrato, a ridosso di un muraglione, c’era un rischio sicurezza, legato allo scavo adiacente, che un agronomo ha studiato».

Iperal assicura che provvederà a piantumare quattro alberi di una certa altezza: «Saranno specie autoctone - continua Minatti - la convenzione a suo tempo sottoscritta con il Comune prevede il mantenimento dei cedri e in subordine la loro sostituzione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA