Como, ordinanza anti mendicanti in centro
Le opposizioni si dividono

Le reazioni alla decisione di Landriscina. Rapinese: bene così; Aleotti (M5S): provvedimento di vetrina. Fanetti (Pd): chi vive per strada non scomparirà

Opposizione divisa sull’ordinanza anti accattonaggio. C’è chi approva l’ordinanza e chi, invece, pur non contestandola invita l’amministrazione ad agire anche dal punto di vista sociale sulle persone in difficoltà.

Alessandro Rapinese, capogruppo della lista omonima. « Qualunque azione del sindaco per rendere la città più sicura e più pulita avrà il nostro appoggio». Sul fatto che l’ordinanza resterà in vigore per 45 giorni, Rapinese dice: «In 46esimo giorno vedremo come sarà la situazione. Piuttosto che niente, meglio piuttosto».

Il capogruppo del Pd Stefano Fanetti invita a considerare anche la questione sociale: «È ovvio che sul discorso accattonaggio se ci sono situazioni borderline che mettono a repentaglio decoro e sicurezza urbana è giusto intervenire anche perché bisogna colpire il racket». Poi aggiunge: «È necessario fare un percorso un po’ più ampio sulle persone che vivono per strada perché non scompariranno con l’ordinanza. Accanto al lato repressivo però serve che il Comune si occupi dei problemi di chi vive per strada, ci sono anche italiani e comaschi».

Fabio Aleotti, capogruppo del Movimento 5 Stelle dice: «L’ordinanza del sindaco non risolve i problemi di accattonaggio presente su tutto il territorio comunale e durante tutta la giornata. È un provvedimento spauracchio di vetrina per spostare dalla vista il problema e far finta, durante questi 45 giorni in cui sarà in vigore, che il problema non ci sia più. Spostare dallo sguardo una situazione di degrado non risolve il problema dell’accattonaggio e del bivacco dei meno fortunati».

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