Non è la solita “strage”, bocciature in calo
anche alla Magistri Cumacini

Gli esiti degli scrutini confermano una riduzione del numero dei respinti anche tra i “primini” - Il preside Tedoldi: «Merito dei nuovi progetti di recupero»

Da sempre, il momento dell’esposizione dei tabelloni con i risultati è atteso con ansia, trepidazione e un pizzico di paura dagli studenti. In città, per quanto riguarda gli istituti statali, rispetto allo scorso anno la percentuale di bocciati è in calo. In particolare, nelle classi prime, da sempre quelle in cui si ferma il maggior numero di persone. A giugno 2018, un primino su cinque era costretto a ripetere l’anno: dodici mesi dopo, la cifra è scesa al diciassette per cento.

Facendo un raffronto, innanzitutto si nota un calo dei respinti alla Magistri. La scuola di Lazzago si conferma sempre la più selettiva durante il primo anno di scuola, facendo segnare il 26 per cento. Si tratta sempre di una cifra alta, ma certo inferiore rispetto allo scorso anno quando i fermati sfioravano il 33 per cento. Un risultato fra i più bassi degli ultimi tempi. «Dopo l’esperienza dello scorso anno - spiega il preside Enrico Tedoldi - abbiamo aperto una riflessione su come muoverci e si è deciso di mettere in atto diversi progetti di recupero in itinere. Si è lavorato molto su questo tema nel corso dei mesi scolastici e i risultati, anche per i docenti, sono stati positivi». È bene sottolineare come la percentuale di respinti già in seconda migliori e vada scendendo nelle altre classi, tanto che alla maturità si registra un solo non ammesso all’esame finale. Testimonianza di come lo scoglio più faticoso da affrontare per gli iscritti alla Magistri sia all’inizio. «Proviamo a essere chiari in partenza – continua Tedoldi –Pur cercando di creare le condizioni migliori affinché gli alunni possano recuperare, l’obiettivo è non tenere i ragazzi parcheggiati. Le bocciature, infatti, dopo i due anni calano molto e i risultati in quinta sono soddisfacenti».

I primini del Caio non ammessi all’anno successivo sono un buon numero, anche se in leggero calo rispetto al 2018: la percentuale del 2019, infatti, è attorno al 23, due punti in meno rispetto a dodici mesi fa. Ancora speranze per chi, invece, ha riscontrato almeno un debito formativo, cioè il 36, 2 per cento, la più alta fra le scuole cittadine: per loro, a settembre c’è la possibilità di “redimersi” e continuare il proprio percorso in seconda. A latere, da segnalare la classe 2L: su 22 iscritti, solo in tre sono passati senza debiti, mentre gli altri sono stati fermati o devono aspettare dopo l’estate per sapere quale sarà il loro destino. Alla Da Vinci Ripamonti, la percentuale dei fermati in prima è del venti per cento, leggermente più alta rispetto allo scorso anno.

Al Carcano, di via Castelnuovo, i primini bocciati invece sono in aumento rispetto al 2018, passando dal quindici al venti per cento. Inoltre, piuttosto alta la percentuale di giudizi sospesi, superiore al trenta per cento (più dieci rispetto a dodici mesi fa).

Numeri stabili per il Giovio: i bocciati in prima sono il 12,5 per cento, mentre cresce il numero di debiti assegnati, quasi uno studente su quattro dovrà tornare a settembre per sostenere gli esami di riparazione.

La scuola che boccia meno, invece, è il Pessina: solo uno studente su dieci sarà costretto a ripetere l’anno.

Infine, per il Volta, l’esposizione dei tabelloni dovrebbe essere prevista per domani alle 12. Ovviamente, tramite il registro elettronico, i genitori sanno già come sono andati i propri figli.

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