Pensionato morto in casa
Il cane vegliava la salma

Da tempo non rispondeva alle chiamate dei parenti. Ieri mattina il ritrovamento di quel solo, fedelissimo amico vicino al corpo

È rimasto accanto al suo padrone per un tempo ancora indeterminato, forse poche ore, o forse uno o due giorni.

Poi, quando ieri mattina i familiari si sono presentati alla porta della casa di via Acquanera suonando il campanello preoccupati da quel silenzio prolungato e così insolito (neppure più al telefono rispondeva il padrone di casa), lui, il cane, ha preso ad abbaiare, come per chiedere aiuto, sostituendosi al padrone che non poteva più parlare.

Sarà un’autopsia, che la Procura della Repubblica si appresta a disporre nelle prossime ore, a chiarire le cause della morte di Nicola Fera, 64 anni, originario di Feroleto della Chiesa, in provincia di Reggio Calabria, da tanti anni residente ad Albate, qualche ombra in un passato costellato anche di pochi inciampi, comunque spazzati via dalla morte che tutti “livella”.

L’autopsia servirà a stabilire a quando risalga il decesso, posto che, a quanto pare, alcuni suoi parenti, preoccupati da un silenzio insolito, ieri mattina si sono decisi a presentarsi alla porta della sua casa per suonare il campanello in cerca di risposte. Nell’appartamento, a vegliare su un corpo esangue da chissà da quante ore o addirittura giorni, c’era il cane, che ha abbaiato verso la porta, lasciando intuire che qualcosa fosse effettivamente accaduto. È stato tutto inutile, ovviamente, a partire dall’intervento dei sanitari. La doppia certificazione di morte, rilasciata dal 118 e dal medico curante, ha escluso cause violente, È probabile che il cuore di Fera abbia smesso di battere all’improvviso per un malore, e che il povero signor Nicola non abbia avuto né il tempo di realizzare quanta stava accadendogli né, meno che mai, il tempo di chiamare i soccorsi. L’ultimo quesito, insomma, riguarda l’orario della morte, la data del decesso,oltre che naturalmente la causa. Servirà (anche) a chiarire per quanto a lungo quel suo fedelissimo amico gli sia rimasto accanto.

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