Pianello, la Cassazione assolve Lillia
«Un milione di danni, qualcuno pagherà»

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della Procura generale di Milano chiudendo il delicato caso iniziato nel 2011. Il titolare del cantiere nautico: «Anni di accanimento. Ora la ripartenza»

Appuntamento allo Yacht Club di Como per rimettere ordine a una vicenda che ha anche visto anche nell’aprile del 2011 il sequestro del cantiere nautico. Dopo le assoluzioni in primo grado e in Appello, Domenico Lillia - titolare dell’omonimo cantiere leader nella costruzione di barche a vela categoria Star (otto medaglie olimpiche, venti podi mondiali e numerosi titoli europei, ndr) - ha incassato anche la decisione della Cassazione di rigettare il ricorso della Procura generale di Milano. Le accuse, oltre a quelle di esalazioni e rumori, riguardavano presunte violazioni edilizie come il mancato rispetto dei vincoli cimiteriali per l’ampliamento di un capannone. Esposti, raccolte di firme, cantiere a lungo sotto sequestro ripercorsi allo Yacht Club di Como. «Anni di accanimenti durante i quali non abbiamo potuto costruire neppure un remo. Un danno di almeno un milione, in tanti pensavano fossimo falliti. Qualcuno pagherà per quello che è successo». Probabile quindi la richiesta danni. Intanto l’attività è ripartita. Ancora una volta da una Star. Questa volta di colore viola.

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