Piano del traffico, le categorie rilanciano
«Autosilo lungo le mura e alla dogana»

Documento di costruttori, artigiani, commercianti e periti contro l’amministrazione. «Vogliono tenere le auto lontane dalla città, così non va». Dubbi anche sui bus all’ Ippocastano

«Non poche perplessità». Così le associazioni di categoria definiscono il piano del traffico approvato dalla giunta di Palazzo Cernezzi su proposta dell’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa. In un documento di dodici pagine hanno inviato al Comune le osservazioni che, di fatto, contestano una serie di punti del piano. «La sintesi che emerge da questo strumento - scrivono i presidenti di Ance, Unindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Collegio dei periti industriali - è la seguente: teniamo i mezzi di trasporto privati il più possibile lontani dalla città, scoraggiamone sempre più l’ingresso attraverso una riduzione del numero di posti auto (e moto) ed un innalzamento delle tariffe, riduciamo le corsie di marcia a favore di quelle ciclabili, favoriamo l’utilizzo della bicicletta e dei mezzi pubblici».

Tema cruciale è quello dei parcheggi, su cui già nei mesi scorsi si erano concentrate le prese di posizione delle categorie. E ancora una volta tornano a chiedere «il potenziamento dei parcheggi di interscambio, per esempio in prossimità delle stazioni ferroviarie, a costi contenuti e un sistema aggiuntivo di parcheggi della convalle, anche al fine di dare risposta all’aumentata domanda turistica, oltre a quella proveniente da residenti e city users». E rilanciano sui «parcheggi interrati attorno alle mura» (era stato presentato in Comune un progetto di Nessi e Majocchi, poi bocciato dall’amministrazione) che, secondo le categorie economiche, consentono «di dare risposte a coloro che intendono visitare la città con adeguate tranquillità e sicurezza». E chiariscono che, a loro avviso, «la realizzazione di parcheggi interrati, laddove progettati in dimensioni adeguate, consente di liberare aree della città dalle auto, restituendole a funzioni destinate a renderle vivibili e a valorizzarne il patrimonio culturale e artistico». E sulla collaborazione pubblico/privato dicono che «consentirebbe di superare le problematiche legate alle esigue disponibilità economiche della pubblica amministrazione».

Secondo le sette associazioni è necessaria «un’adeguata offerta di sosta, implementata nel numero e calmierata nei costi (almeno per la prima ora), per favorire il rilancio e lo sviluppo del centro storico». E ancora contestano «l’approccio punitivo che il piano adotta nei confronti di alcune tipologie di utenti» e citano nel dettaglio i residenti (con penalizzazioni per chi ha più auto e non ha garage) e i motociclisti. Sempre sulla sosta entrano anche nel merito di uno specifico quartiere: Ponte Chiasso. «Totalmente non condivisibile - sostengono - la modalità con la quale viene affrontato il problema (reale) della congestione di Ponte Chiasso in prossimità della dogana, dovuta alle auto lasciate in sosta dai frontalieri che entrano in Svizzera con altri mezzi». Accusano il Comune di volerli «tartassare» e chiedono un intervento «politico per mitigare le pretese a sfondo razzista dei Ticinesi contro i frontalieri» oltre «all’individuazione immediata a favore di questi ultimi di nuovi parcheggi in attesa della realizzazione di quello sull’area ex Lechler».

Dubbi infine sull’ampliamento dell’area Ippocastano: parlano di «oggettiva incompatibilità» tra il parcheggio e il capolinea dei bus sulla stessa area e chiedono di dare priorità alla sosta delle auto, vista la previsione di eliminare parcheggi in via Mentana.

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