Piazza Roma, la Ztl
è un caos di pullman
«Così non funziona»

È fallimentare il bilancio dei commercianti: «Uno spazio vuoto e senza vita, invaso dai bus». La proposta: «Si organizzino eventi per portare la gente»

L’angolo nascosto del centro cittadino che l’inclusione nella zona a traffico limitato ha paradossalmente reso ancora più invisibile e invivibile. Non era questo l’obiettivo che si proponeva l’estensione a piazza Roma della Ztl: si voleva affrancare dall'assedio delle auto quest’area a ridosso del duomo e del lago e nobilitarne le aiuole e i tigli, rendendoli accessibili ai soli pedoni.

Tre anni e tre mesi dopo quel 17 febbraio 2014 che diede avvio alla nuova Ztl voluta dall’amministrazione Lucini, il bilancio dei commercianti è fallimentare. «Veramente non si capisce a che cosa sia servita» dice Sabrina Gorno, ristorante Sociale in via Rodari 6. «Se l’obiettivo era di liberarla dalle auto e restituirla ai pedoni, allora possiamo dire che non è stato centrato, e anzi, che la situazione è nettamente peggiorata rispetto a prima. Potrebbe essere un vantaggio per chi ha un’attività come la nostra, in realtà, a dispetto della Ztl, manca del tutto la dimensione pedonale. Questa strada invece è una camera a gas, intasata dai tubi di scappamento di questi bestioni perennemente in coda, in manovra e incastrati tra di loro».

«Un disastro - le fanno eco Sinesio e Marco Gavazzi, Garage Gavazzi, attività storica in piazza Roma, presente dal 1960. Due fratelli e due visioni differenti del problema, ma concordi nel definire piazza Roma «un bivacco a tutte le ore, il rifugio per gente poco raccomandabile. Hanno anche vandalizzato le lampade che davano un minimo di illuminazione».

Più possibilista sul futuro della zona è Marco: «Se il Comune non vuole riaprire la piazza al passaggio delle auto, che organizzi almeno degli eventi, due o tre volte alla settimana, in modo da renderla vivace e che la presenza di persone tenga lontano certe brutte facce che si vedono nei sabati pomeriggio o verso sera».

«Era proprio quello che tutti ci aspettavamo - conclude Sabrina Gorno - Speravamo che chi ha calato dall’alto una decisione così pesante sulla città ci arrivasse. E invece...».

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