Politeama, allarme del presidente: «Cade a pezzi e nessuno lo vuole»

Como, brutte notizie dall’incontro in Comune sul futuro dell’immobile

Il Politeama non interessa a nessuno. È questa, in sintesi, la notizia emersa dalla commissione comunale Patrimonio, che si è riunita ieri alla presenza di Andrea Passarelli, amministratore unico della società Politeama Srl, proprietaria dell’omonimo ex cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi. Passarelli ha presentato un resoconto delle attività dell’ultimo anno.

Tante le questioni di cui si è discusso, dalle condizioni strutturali alla situazione finanziaria. Ma il nodo del contendere rimane sempre lo stesso, ovvero cosa fare dell’immobile, ancora inutilizzato dopo anni di attese e promesse.

Nessuno ha mai bussato alla porta della società partecipata dal Comune mostrando un serio interesse per l’acquisizione - o la gestione - del cinema tanto caro ai comaschi. «Nessuno si è fatto avanti in maniera concreta – ha confermato Passarelli – Nell’ultimo anno ho avuto qualche colloquio con la Fondazione Volta ma senza esiti precisi, non se n’è fatto niente».

Nessun contatto nemmeno con il Conservatorio nonostante nei mesi scorsi siano più volte circolate voci di un potenziale interessamento. A spaventare i potenziali acquirenti è il grosso investimento che servirebbe per rendere nuovamente agibili gli spazi. «Lo stabile cade a pezzi - ha aggiunto l’amministratore unico - Necessita di una grossa ristrutturazione i cui costi sono tutti da stabilire anche in base alla destinazione che si vuole dare in futuro al Politeama».

Al momento si sa solo che la struttura, valutata 4milioni di euro da una perizia del 2011, ha bisogno di interventi urgenti al tetto, da cui ci sono consistenti infiltrazioni che ne comportano un ulteriore deperimento. «Ci sono infiltrazioni e va rifatta l’impermeabilizzazione del tetto – ha spiegato l’assessore alle Partecipate Savina Marelli – Per questo si stava pensando di pagare i lavori, che sono stimati in non più di 70mila euro, attraverso un finanziamento in conto soci. Intervenire al più presto è necessario perché la struttura ha non solo un valore in sé, ma ne ha anche uno nella testa dei comaschi. Ecco il motivo per cui si è sempre pensato di mantenere come destinazione d’uso quella culturale». Magari attraverso una gestione in collaborazione con altri enti cittadini, o prevedendo un affitto agevolato a tempi lunghissimi, in cambio della ristrutturazione.

«La struttura è in condizioni precarie - ha ribadito Passarelli - Anche per questo si è scelto di liberarla dall’attività del bar pagando una indennità di 10mila ero all’inquilino». Difficile anche la gestione economica della società Politeama, che ha come soci di minoranza 60 privati e paga 9mila euro all’anno di Imu. «Tanti venderebbero volentieri le loro quote - ha concluso Passarelli - ma servono i soldi per comprarle».

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