Profughi, la “fatica” di tirare sera
«Stufi di fare nulla, fateci lavorare»

Su La Provincia in edicola oggi, una nuova puntata dell’inchiesta dedicata all’immigrazione. Un viaggio tra gli appartamenti delle coop che si occupano dei giovani stranieri: «Vorremmo corsi e un’occupazione, ma ci dicono che non è possibile»

Come si vive negli appartamenti che ospitano i profughi? Siamo entrati in una delle case prese in affitto dalla cooperativa Intesa sociale, in cui abitano diversi ragazzi arrivati dall’Africa.

Lo spazio in cui siamo stati accolti è un salone arredato in modo essenziale, con panche e divani attorno a un mobile porta televisore, a tutto volume un canale che trasmette in lingua francese. Sono circa le 13 e i giovani che vivono nell’appartamento sono quasi tutti sdraiati a guardare la tv.

Alcuni si sono svegliati da poco, cosa non così rara visto che durante il giorno raccontano di non fare nulla. Denunciano di non avere mai avuto l’opportunità di essere impegnati in qualche attività, nessuno ha mai proposto loro nulla. «Siamo giovani, mangiare e dormire e basta non va per niente bene. Da quando siamo qui non abbiamo imparato niente, nessun lavoro. Ci fanno solo aspettare il permesso. Durante una giornata normale non facciamo nulla e capita anche che in alcuni pomeriggi vada a letto alle 18. Vorremmo fare qualsiasi cosa, ma loro dicono che non abbiamo i documenti e quindi non possiamo».

Le interviste e le testimonianze raccolte su La Provincia in edicola sabato 30 aprile

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