Regali e mazzette
all’ispettore del fisco
Dovrà risarcire

La Corte dei Conti chiede 63.000 euro all’ex capo ufficio controlli dell’Agenzia delle Entrate di Lecco, residente a Como

Nell’aprile del 2015 aveva staccato un assegno da 53mila euro all’avvocatura dello Stato, a titolo di risarcimento per le tangenti intascate quando era a capo dell’Ufficio controlli dell’Agenzia delle entrate di Lecco. Nell’accordo erano rientrate anche le dimissioni.

Ma il conto, per Rosario Lo Conte, 65 anni di Como, si sta facendo sempre più salato. Di questi giorni è infatti la sentenza della Corte dei conti che condanna l’ex funzionario a versare ulteriori 63.950 euro a titolo di risarcimento del danno patrimoniale.

Nel 2015, a Como, Lo Conte aveva patteggiato due anni e tre mesi per corruzione. Pena patteggiate anche per un commercialista di Arcore e per un 53 enne di Lomagna Questi ultimi tra l’estate e l’autunno del 2011 avrebbero consegnato a Lo Conte, nel garage della sua abitazione di viale Giulio Cesare, una mazzetta da 20mila euro, in banconote da piccolo taglio, per ottenere uno sconto su una cartella esattoriale da 70mila euro e per avere la garanzia di evitare nuovi controlli da parte del fisco in futuro.

Patteggiamento anche per un uomo di Cesana Brianza che avrebbe consegnato 1.500 euro al fine di risolvere un contenzioso con l’ufficio finanziario di Erba) e condanna a un anno e due mesi con rito abbreviato per un gioielliere gioielliere accusato di aver regalato un orologio Franck Muller in cambio dell’annullamento degli avvisi di accertamento a carico suo e di sua moglie.

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