Sant’Agostino, pontile in fiamme
Ma che spettacolo i fuochi sul lago

Polizia locale sulle tracce dei responsabili del rogo che ha distrutto il molo. A migliaia sul lungolago per lo show pirotecnico. Sequestrate centinaia di lanterne cinesi

La polizia locale di Como indaga in queste ore sul rogo del pontile di Sant’Agostino incenerito l’altra notte attorno alle 2, forse a causa di un utilizzo eccessivamente disinvolto di alcuni botti posizionati da un gruppo di ragazzini, ancora non identificati.

Si è trattato dell’unico incidente di rilievo nel corso di una serata di festa archiviata senza altri problemi, nonostante la baraonda immane e le migliaia di visitatori (difficile contarli) assiepati sul lungolago per poter assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio, gli unici autorizzati, poche ore dopo l’emanazione dell’ordinanza che ne vietava l’utilizzo fuori dall’ufficialità della Città dei balocchi su tutto il territorio comunale.

L’ordinanza, come del resto c’era da aspettarsi, è stata in larga misura disattesa, né avrebbe potuto essere altrimenti visto che la polizia locale – in tutto una quindicina gli agenti in servizio per la notte più lunga dell’anno – difficilmente avrebbe potuto verificare quartiere per quartiere e strada per strada il rispetto del divieto.

Chiuso il lungolago

I vigili hanno avuto il loro daffare in centro città, e non soltanto per questioni legate alla viabilità e ai soliti, inevitabili problemi di traffico: hanno sequestrato in tutto circa duecento tra lampade cinesi e lumini in vendita abusivamente, identificando anche un paio di stranieri in regola con i permessi di soggiorno, meno con quelli per la commercializzazione dei loro prodotti. Altri “colleghi” venditori, alla vista delle uniformi, hanno precipitosamente abbandonato la merce per darsela a gambe. Le lanterne cinesi sono finite tutte a bordo del furgone che funge da ufficio mobile della polizia locale e che alle 23.30 gli agenti hanno utilizzato anche per sbarrare l’accesso al lungo lago da piazza Sant’Agostino, così come previsto fin dai giorni precedenti. La chiusura si è protratta fino a ridosso dell’una, e cioè subito dopo la conclusione dello spettacolo dei fuochi d’artificio, l’orario in assoluto più critico per la gestione del traffico: «D’altra parte - ha spiegato ieri il vice comandante del corpo Luciano Campagnoli - la città si riempie gradualmente ma si svuota nel giro di un’ora, ed è quella più critica, quando il traffico si intensifica maggiormente, specie in uscita dagli autosilo».

Gli agenti hanno cercato di agevolare quanto più possibile il deflusso, procedendo per qualche minuto anche alla chiusura di via Milano. La lunga notte del Capodanno comasco s’è conclusa attorno alle tre, quando ormai le strade si erano svuotate. Da segnalare le innumerevoli segnalazioni di auto fuori posto e di sosta “creativa”, se è vero, come è vero, che addirittura in via Dante, lungo l’ultimo tratto prima di piazza del Popolo, alcuni veicoli sono stati lasciati in mezzo alle due carreggiate di marcia, di fronte all’edicola.

Le indagini sull’incendio

Per tornare al rogo del pontile - di proprietà comunale ma gestito da Csu - i principali indiziati sono alcuni ragazzini che, a quanto pare, stavano cimentandosi, in gruppo, con botti, fuochi e petardi di libera vendita, non particolarmente pericolosi, almeno sulla carta. Prima che si innescasse l’incendio, alcuni testimoni hanno riferito di avere visto accendersi su quello stesso pontile altri fuochi, razzi e fontane scintillanti. Le fiamme sono divampate all’improvviso, di fatto rendendo anche inutile l’intervento dei vigili del fuoco, che pure hanno spento il piccolo rogo nel giro di pochi secondi.

Da segnalare infine il record in positivo già evidenziato anche da questura e 118: non si sono verificati incidenti di nessun tipo, nessuna rissa, nessun intervento di soccorso per abuso di sostanze alcolici. L’appuntamento è al prossimo anno.

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