Sant’Anna, dipendenti contro San Fermo
«Ci lascia senza parcheggi e ci multa»

Il sindaco di San Fermo ha deciso di aprire a tutti l’area finora riservata a chi lavora nella struttura. Lettera degli operatori: «Non si trova posto e si rischia la sanzione». L’ospedale: «Così non va»

«A che gioco stiamo giocando?». Se lo chiedono i dipendenti del Sant’Anna, dopo l’amara sorpresa arrivata pochi giorni fa: l’apertura a tutti, decisa improvvisamente dal Comune di San Fermo, del parcheggio su due piani vicino all’ospedale. Uno spazio, finora, riservato ai lavoratori della struttura.

La novità ha mandato su tutte le furie gli operatori del Sant’Anna, una rabbia sintetizzata nella durissima lettera inviata al direttore generale Marco Onofri dal coordinatore della Rsu Massimo Coppia. Dopo aver citato «le molte segnalazioni arrivate dal personale sui ritardi dovuti all’assenza di posti auto liberi nel parcheggio bipiano», Coppia scrive che «per non abbandonare i pazienti e i cittadini in attesa, i dipendenti lasciano l’auto fuori dagli spazi segnati per dirigersi sul posto di lavoro» e il Comune di San Fermo in molti casi risponde «inviando le pattuglie della Polizia locale a sanzionare le macchine per divieto di sosta».

In questo modo, continua il rappresentante dei lavoratori, l’amministrazione «fa doppia cassa sulle spalle di chi lavora, prima con i soldi che mensilmente paghiamo per il parcheggio e poi con le multe». Come si suol dire: oltre al danno, la beffa. Di qui la richiesta rivolta ai manager del Sant’Anna: «Intimare alla proprietà di disattivare le colonnine che consentono l’accesso agli esterni e riportare tutto com’era precedentemente, compresa la scritta “parcheggio dipendenti” ormai spenta da qualche tempo».

Il pannello luminoso in effetti non segnala più che quel parcheggio è riservato ai dipendenti dell’ospedale. E le scritte sugli altri cartelli - c’era una indicazione analoga - sono state coperte. Ma per evitare che i dipendenti non trovino posto e rischino la multa in effetti basterebbe intervenire sulle colonnine all’ingresso del parcheggio ed evitare l’emissione del ticket, consentendo l’accesso solo con il tesserino aziendale.

«Vogliamo trovare una soluzione che tuteli sia i lavoratori che gli utenti - risponde il direttore amministrativo dell’azienda sociosanitaria, Salvatore Gioia - Incontrerò a breve il sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti per cercare un accordo che risolva la questione».

La convenzione firmata anni fa tra il Sant’Anna e il Comune parlava di «utilizzo prevalente» del parcheggio bipiano, non escludendo per i dipendenti la possibilità di parcheggiare in caso di necessità anche nel vicino autosilo (destinato per lo più agli utenti) ma non si faceva cenno al contrario (utenti che lasciano l’auto al bipiano). All’epoca si temeva infatti che l’area su due piani potesse non bastare per le auto dei dipendenti dell’ospedale.

C’è persino chi ipotizza che la mossa del Comune - aprire a tutti - sia stata fatta per obbligare il Sant’Anna, proprietario del parcheggio, a pagare l’Imu. Sul punto non ci sono conferme, di certo tra gli enti è sorto da tempo un contenzioso proprio sull’Imu (secondo San Fermo è dovuta anche se i parcheggi, gestiti da una società esterna, sono pertinenze ospedaliere).

Ma in fondo tutto nasce dal famoso accordo di programma per la realizzazione del nuovo Sant’Anna, firmato nel 2003. Un documento che lasciava mano libera al Comune, peraltro destinatario di tutti gli introiti (milionari) legati alla sosta. «L’azienda ospedaliera - si legge - concede gratuitamente al Comune di San Fermo la gestione dei parcheggi».

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