Cronaca / Como città
Martedì 31 Gennaio 2023
Schede elettorali gettate in mezzo alla strada, la denuncia finisce in Procura
Il caso I documenti di Camera e Senato erano stati ritrovati in viale Lecco. La Polizia locale inoltrerà una comunicazione di reato a carico di ignoti
Il caso delle schede elettorali (una gialla per il Senato e una rosa per la Camera) ritrovate per caso a terra in viale Lecco quattro mesi dopo le elezioni politiche dello scorso 25 settembre finisce in Procura. Le schede erano state raccolte dalla Polizia locale giovedì sera e ieri sono state analizzate dall’ufficio falsi documentali per verificare la presenza di eventuali particolari che potevano essere sfuggiti ad occhio nudo, come ad esempio qualche impercettibile segno con la matita, ma non è stato rilevato nulla. La verifica più dettagliata sui due documenti (c’è anche un ulteriore frammento) è stata fatta anche per cercare di sciogliere uno dei dubbi e, cioè se si tratta di schede non utilizzate oppure di schede votate, ma senza esprimere le preferenze.
La legge prevede il carcere
Il comando ha quindi stabilito di inoltrare una comunicazione di reato contro ignoti alla Procura. Sarà quindi aperto un fascicolo e sarà a quel punto il magistrato a valutare, ad esempio, a convocare il presidente del seggio da cui provengono le schede elettorali. L’articolo 100 delle “Norme in materia di reati elettorali” prevede che «chi sopprime o distrugge in tutto o in parte le schede è punito con la reclusione da uno a sei anni. È punito con la stessa pena chiunque fa scientemente uso degli atti falsificati, alterati o sostituiti, anche se non ha concorso alla consumazione del fatto». E ancora: «Se il fatto è commesso da chi appartiene all’ufficio elettorale, la pena è della reclusione da due a otto anni e della multa da 1.000 euro a 2.000 euro».
I due documenti erano stati ritrovati in viale Lecco ad alcuni metri di distanza uno dall’altro. Entrambe risultavano timbrate e con la sigla del rappresentante del seggio (quella del Senato ha anche il codice anti frode), ma all’interno erano “bianche”. Da quanto si apprende sulle schede è ben leggibile la sezione di provenienza. Resta anomalo, in ogni caso il ritrovamento di due singole schede gettate a terra ben quattro mesi dopo le elezioni. Quelle non votate, tra l’altro, sono le prime ad essere portate via dai seggi in appositi sacchetti opportunamente sigillati.
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