Scoppia il caso dell’ex Subalpina
«Abuso edilizio, il Comune chiarisca»

l consigliere Nessi rilancia la denuncia del confinante sul nuovo complesso residenziale

Piano di recupero dell’ex Subalpina, in via Borgovico: spuntano presunti abusi edilizi. La denuncia è di un cittadino, Francesco Saldarini, titolare dei terreni confinanti e ora approda direttamente sul tavolo del sindaco Mario Landriscina, destinatario di una dettagliata interrogazione sul tema presentata dal capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi. Il consigliere chiede se l’Amministrazione «abbia effettuato verifiche» dopo le segnalazioni dello stesso Saldarini nel giugno scorso, «se abbia ravvisato irregolarità» e «come intenda procedere in tal caso».

I problemi sollevati dal cittadino e rilanciati da Nessi riguardano il complesso residenziale costruito dalla società Gbh al posto della fabbrica e ultimato nel 2017. Si parla di «mancato rispetto delle distanze di legge dei nuovi fabbricati dal confine con le proprietà Saldarini e Bernasconi» e - soprattutto - si sostiene che non sia stata rispettata la volumetria complessiva autorizzata dal Comune.

In particolare, sarebbero stati realizzati «duemila metri quadrati» in più (equivalenti all’incirca «agli ultimi due piani di appartamenti con vista lago del nuovo complesso») come se «il piano superiore dei garage fosse interrato» quando invece «è stato edificato al posto del piano terra del capannone della tintoria Subalpina e alla stessa quota».

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