Scuole professionali, i soldi non bastano
Le famiglie pagano fino a 250 euro in più

Le “doti” della Regione non sono sufficienti, gli istituti chiedono un aiuto a mamme e papà

Le “doti scuola” della Regione non bastano, così i centri professionali chiedono anche 250 euro di contributo volontario ai genitori. Con l’avvio dell’anno scolastico le famiglie hanno dovuto, non obbligatoriamente, versare il contributo volontario.

Le superiori statali in città chiedono tra 100 e 150 euro per sistemare i laboratori e acquistare tecnologia informatica e nei licei quasi tutti saldano la propria quota mentre negli istituti tecnici e professionali tra il 25% e il 33% dei genitori non paga. Nei centri professionali l’odiato bollettino è molto più salato.

«Noi chiediamo 250 euro – spiega Silvio Peverelli, direttore del Cfp di Monte Olimpino – storicamente 9 famiglie su 10 pagano. Per i nostri allievi, per esempio nei corsi di cucina, dobbiamo sostenere costi alti, non basta un banco per imparare, ci vogliono derrate di carne e pesce. Comunque abbiamo scelto di usare il contributo delle famiglie per coprire i mancati finanziamenti della Regione, infatti il numero degli iscritti è superiore alle “doti” regionali».

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