Setificio, storico sorpasso
Ora ha più studenti del Giovio

Un iscritto in più sancisce la fine del “primato” del liceo di via Paoli - Il preside: «Crescita importante soprattutto negli indirizzi moda e grafica»

Como

A suo modo, è un momento storico: dopo tanti anni, il Giovio cede lo scettro di scuola superiore più numerosa di Como. In cima alla classifica, ora, siede il Setificio. A sancire il sorpasso da parte dell’istituto di via Castelnuovo è “Scuola in chiaro”, il portale del ministero con i dati di tutti gli istituti italiani, uno spazio parecchio utilizzato dalle famiglie per raccogliere informazioni.

Stando ai numeri pubblicati, lo storico liceo di via Paoli conta 1581 studenti iscritti a settembre, contro i 1582 del Carcano. A quest’ultima cifra, però, vanno aggiunti anche quelli frequentanti il corso serale, per un totale di 1654.

In realtà, un’avvisaglia già c’era stata con l’assegnazione dei posti per la formazione in educazione civica: il Setificio, unico in tutta Como, aveva ricevuto sei posti.

«Fa piacere essere diventati grandi – commenta il preside Roberto Peverelli – le famiglie sono rimaste soddisfatte e, di questo, siamo contenti. La crescita, a ben guardare, è arrivata in tutti i settori: è stata importante negli indirizzi di moda e grafica, per quest’ultimo abbiamo dovuto noi ridimensionare i numeri, altrimenti avremmo potuto avere più sezioni. La “perdita” del liceo scientifico tradizione ci aveva messo un po’ in difficoltà, ma l’ingresso del percorso Cambridge ha riscosso un notevole successo». È stato introdotto anche l’artistico, sebbene non potrà crescere più di tanto poiché gli spazi non sono troppi, sebbene risponda a una richiesta dell’utenza (in città c’è il Casnati, istituto paritario). Fra gli ultimi ingressi c’è, unico in Italia, il corso quadriennale in Chimica: al momento, i numeri sono piccoli, ma c’è ottimismo per il futuro.

«Abbiamo rinnovato l’offerta – continua Peverelli - mettendo in campo diverse tipologie di corsi, tenendo sempre come punto di riferimento l’asse originale della scuola, vale a dire l’aspetto tecnico scientifico e quello artistico e ricreativo. Dopo l’introduzione degli ultimi indirizzi, insieme col collegio docenti abbiamo deciso di consolidare e affinare la qualità dei corsi diurni. Invece, ci piacerebbe rinnovare e potenziare la parte serale, un pezzo della storia di questa scuola».

Anche perché gli spazi non consentirebbero una crescita eccessiva ulteriore: «Abbiamo raggiunto i limiti di crescita – conferma il dirigente – abbiamo già recuperato gli spazi grazie alla collaborazione e alla disponibilità dell’Insubria, che ha condiviso con noi alcuni locali lasciati dal Politecnico».

Per quanto riguarda il sorpasso, Peverelli ci tiene a sottolineare come non ci sia alcuna competizione: «Oltre al rapporto d’amicizia che mi lega al preside, il Giovio è una scuola che ammiriamo e stimiamo molto».

All’insegna del fair play anche il commento di Nicola D’Antonio, dirigente dello storico liceo cittadino: «Essere secondi non ci mette in crisi – conclude – non è una gara a chi ha i numeri più alti. Siamo due istituti centrali in città, e i dati dimostrano il nostro appeal».

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