Settimana corta al Giovio
Le famiglie la volevano,
il consiglio dice no

Nel sondaggio allo scientifico era prevalso il “sì”, ma non è bastato. Il preside: «Pazienza, ne riparleremo».

Dopo un consiglio d’istituto fiume il liceo scientifico Paolo Giovio boccia la settimana corta. Per un solo voto. In tutta la città da tre anni gli istituti superiori statali, come già a suo tempo suggerito dall’amministrazione provinciale, discutono animatamente dell’abolizione delle lezioni al sabato, sostituendole con una permanenza prolungata in classe durante la settimana.

Il liceo di via Pasquale Paoli, la scuola che ha più studenti di tutta la città, giovedì sera era arrivata all’ultimo passo. «Purtroppo la settimana corta non è passata - spiega il preside Marzio Caggiano, al quale si deve l’avvio dell’iter per il cambio dell’organizzazione oraria del liceo - e per giunta per un solo voto. La discussione è stata seria, anche accesa, alcuni hanno avanzato perplessità circa il metodo didattico, le ore a disposizione dei ragazzi al pomeriggio. A mio parere però non è più il tempo della scuola “taylorista”, servono nuovi metodi e più libertà. Pazienza, ci confronteremo di nuovo su questo tema in futuro».

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