Si sveglia dopo la sbornia
e non sa più dov’è
La polizia lo trova in ospedale

Giovane chiama la madre: «Sono chiuso in una stanza ma non so dove mi trovo». Allarme anche al 112

Non fosse per la regola che vuole la notizia nelle prime righe, la storia del giovane comasco che si è risvegliato dopo la sbornia senza sapere dove fosse e che ha messo in allerta mezza città la mattina del Natale, salvo poi essere ritrovato sano e salvo in ospedale (dov’era stato portato nella notte) sarebbe da raccontare dalla fine. Ovvero dalla chiamata fatta alla madre alle 10.30 del 25 dicembre per dire: «Sono chiuso in una stanza, ma non so dove mi trovo. C’è una finestrella, ma non riesco a vedere fuori». Allarmata la donna contatta il 112 e racconta alla polizia la strana telefonata del figlio.

I poliziotti tentano subito di mettersi in contatto con il ragazzo, 21 anni, ma invano. Per mezz’ora il telefono è muto. Non prende. Poi, finalmente, lui risponde. Ripete anche agli agenti della squadra volante quanto raccontato alla madre. Fornisce una descrizione della stanza dov’è rinchiuso.

Quindi gli agenti cercano di farsi dare le coordinate dello smartphone per geolocalizzarlo, ma i dati evidentemente non sono così precisi perché i soccorritori si ritrovano in tarda mattinata a cercare lo scomparso nella zona delle piscine di Casate.

Proprio quando il mistero del ragazzo scomparso rinchiuso in una stanza segreta si stava facendo particolarmente inquietante, ecco che il giallo finalmente si risolve. Merito dei tecnici in servizio all’ospedale Sant’Anna che, richiamati dalle urla del ragazzo, aprono la porta di un locale tecnico dell’ospedale e - non senza sorpresa - trovano il giovane.

Sono gli agenti della Questura a ricostruire l’accaduto: nel cuore della notte il 21enne è stato infatti soccorso perché trovato in stato di ebbrezza e, quindi, portato in ospedale. Dove i medici, dopo aver escluso complicazioni, lo hanno dimesso. Stremato dalla stanchezza, però, il giovane anziché tornare a casa si è messo a vagare per l’ospedale infilandosi nel locale tecnico dove si è messo a dormire. Al risveglio, alcune ore dopo, non ricordava più nulla di quanto avvenuto quella notte.

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