Sorpresa, la famiglia Caprotti
all’inaugurazione di Esselunga

A testimoniare l’affetto di Bernardo verso il progetto di Camerlata una visita speciale all’inaugurazione

Anche la famiglia Caprotti all’inaugurazione di Esselunga.

Al progetto di Camerlata teneva particolarmente. E ieri, a testimoniare l’affetto e l’attenzione di Bernardo Caprotti, scomparso lo scorso 30 settembre, c’erano la figlia Marina Sylvia e la moglie Giuliana Albera.

Sono arrivate nel punto vendita verso le dieci e sono rimaste un paio d’ore. Targhetta con il nome sulla giacca, così come tutti i dipendenti Esselunga (dagli addetti ai singoli reparti agli alti dirigenti) e schive come il fondatore della catena di supermercati, non hanno rilasciato dichiarazioni. Hanno però fatto un tour completo della struttura, la quarta in provincia di Como. Dal parcheggio sotterraneo al supermercato, dalla profumeria al piano superiore dove sono collocati il cinema e lo spazio di 800 metri quadrati che sarà suddiviso in negozi (con prelazione e solo canone di locazione abbattuto del 50% per i negozi del quartiere che vorranno trasferirsi all’interno del centro commerciale).

Bernardo Caprotti aveva voluto visionare anche i dettagli del superstore di Camerlata e aveva condiviso il recupero della memoria storica della vecchia fabbrica tessile (settore in cui operava anche la sua famiglia) sposando fin da subito la conservazione delle colonne in ghisa e l’area con i pannelli esplicativi. Ma aveva controllato personalmente anche i giochi per i bambini. Del resto il centro commerciale ha avuto un iter molto lungo e lo stesso Caprotti, dieci anni fa, era andato di persona in Comune per incontrare il sindaco Stefano Bruni. Cappotto in cachemire beige, con i cronisti si era limitato a un «buongiorno». E ieri la sua impresa è arrivata alla conclusione. Non ha potuto vederla, ma per lui c’erano le persone a lui più care.

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