Superare le difficoltà e il dolore
La lezione dell’associazione Palma

Un concorso letterario sulla fatica del vivere e sulla volontà di andare avanti nonostante tutto

Andare avanti e continuare a lavorare, andando oltre le difficoltà. È quello che raccontano i vincitori del premio letterario promosso dall’associazione Palma “L’azzurro oltre le foglie”, le cui opere sono state raccolte in un libro presentato ieri pomeriggio nel salone Bosisio della Ca’ D’Industria, ed è quello che ha fatto anche l’associazione stessa che dopo un periodo difficile legato al mancato rinnovo della convenzione decennale con il Valduce ha da poco ricominciato ad operare all’interno dell’Asst Lariana.

Un cambiamento radicale che ha provocato amarezza e costretto a trovare soluzioni ma che nonostante tutto alla fine ha portato a qualcosa di nuovo e d buono. Ne è convinto il presidente Angelo Palma che ieri in apertura di serata ha ricordato come anche la sua associazione abbia ritrovato “’l’azzurro” dopo la tempesta.

«L’associazione – ha spiegato il presidente - ha riaperto dopo un periodo sofferto a livello di stato d’animo, e lo ha fatto grazie ai suoi collaboratori; oggi con grande onore lavoriamo con in accordo con l’ospedale Sant’Anna che ci ha accolto con piacere e di questo ne siamo molto soddisfatti, ma non nascondo che abbiamo avuto momenti molto difficili, c’è un po’ di amarezza. Ma oggi posso dire che siamo stati premiati».

Un impegno quotidiano, un non lasciarsi abbattere dai cambiamenti che ricalca alla perfezione il senso del libro che è uscito da concorso letterario: un volume che raccoglie racconti e poesie che parlano di speranza, una speranza che va al di là delle fatiche fisiche e psicologiche che a volte la vita ci costringe ad affrontare.

«Mi sono chiesto più volte – aggiunge Palma - qual è la motivazione che ha spinto tanti a partecipare ad un premio letterario in cui si chiede di esprimere le fatiche quotidiane e la risposta l’ho capita solo attraverso la lettura di queste opere. Siamo stati così soddisfatti del risultato e della partecipazione che ha raggiunto quota 227 persone, un numero elevato e inaspettato, che abbiamo deciso di ripetere il concorso». Storie di vita, racconti che si inseriscono all’interno di quel filone, in crescita esponenziale, che va sotto il nome di “medicina narrativa” come ha spiegato il sociologo Paolo Ferrario: «Da parte dei malati c’è voglia di raccontare, di avere testimoni. Il libro attraversa tensioni e spiega come funziona il mondo dei servizi alla persona, dalla presa in carico alla diagnostica, e ovunque emerge il tema del ricordo e del passato». Operatori che diventano coloro che sono in grado di attenuare il passaggio dalla casa alla struttura, angeli che accompagnano durante la fragilità. «Nella fatica di vivere – racconta la psicologa Chiara Magatti – molti si chiudono in se stessi e tirano fuori gli aculei, ma è nella quotidianità che si fanno le storie delle persone, non nei grandi gesti». E la cura passa proprio dall’aiuto nelle piccole cose, nel quotidiano. «Prendersi cura – spiega Paola Giussani, capo delle infermiere dell’associazione Palma – significa fare attenzione alle fragilità e dare risposte». Durante la serata, coordinata dalla giornalista Maria Castelli, alcuni brani sono stati letti da Giorgio Masciocchi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA