Tangenziale: né soldi, né progetto
Le carte regionali
smentiscono Maroni

Il Governatore 48 ore fa sulla tangenziale: «I soldi ci sono». Ma il Pirellone a fine 2014 ha cancellato l’opera lasciando solo il completamento della strada di Varese

Le carte smentiscono le garanzie, date appena 48 ore fa dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sul reperimento dei fondi per il secondo lotto della tangenziale di Como nell’ambito del sistema Pedemontana. Opera, secondo il governatore, bloccata da Roma.

Bisogna andare a pagina 129 del bollettino ufficiale della Regione Lombardia numero 51 del 20 dicembre 2014 che riporta la deliberazione del consiglio regionale del 9 dicembre (successiva al propedeutico passaggio in giunta del 26 settembre del “Documento di economia e finanza 2014”) per scoprire quello che è successo in realtà al secondo lotto della tangenziale, quello previsto tra Albate e Albese. Negli obiettivi infrastrutturali prioritari di interesse regionale si legge testualmente, per quanto riguarda il sistema viabilistico pedemontano, che il secondo lotto della tangenziale di Como viene cancellato (con una riga che indica le modifiche rispetto al testo precedente), mentre viene confermato quello di Varese. Nessun Comune della provincia di Como è, infatti, tenuto, alla trasmissione del Pgt (il documento di pianificazione urbanistica) alla Regione, mentre lo sono quelli di Cantello, Malnate e Varese.

L’inchiesta sul secondo lotto e il dibattito su tangenziale e pedemontana sul giornale di sabato 7 novembre

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