Ticino, dati preoccupanti
Ancora vittime e ricoveri

Oltre confine: sono 48 i pazienti in Terapia intensiva. Mai così tanti nella seconda ondata

Non sono solo i 123 nuovi contagi e i 6 decessi (che portano il totale a 791 da inizio pandemia) a far nuovamente salire il livello d’allerta in Canton Ticino. Già perché da ieri i pazienti ricoverati nelle terapie intensive del Cantone sono saliti a 48. Si tratta del dato più alto della seconda ondata, dopo l’allarme lanciato un paio di settimane or sono dal medico cantonale Giorgio Merlani, che aveva parlato di «terapie intensive sotto pressione». Non accenna a diminuire, in Ticino, neppure il numero dei ricoveri, ben 23 quelli segnalati ieri dall’ufficio del medico cantonale. Ad oggi i nosocomi ticinesi ospitano 373 pazienti (12 le dimissioni annunciate nelle ultime ventiquattro ore).

E sempre in base ai numeri forniti da Bellinzona balza all’occhio il fatto che 441 dei 791 decessi complessivi sono avvenuti dal 1° ottobre in poi, cioè dall’inizio della seconda ondata. Da lunedì nel Cantone di confine inizia l’attesa campagna di vaccinazione contro il Covid, che prenderà il via dalle Rsa. Ieri Bellinzona ha annunciato che dal 12 gennaio - oltre al centro di Rivera - saranno attivi da fine mese anche altri due centri, a Tesserete ed Ascona, aperti inizialmente per gli over 85. Terminata questa fase, si procederà ad estendere la campagna anche ad altre fasce d’età.

Nelle ultime ore, è stato confermato in Ticino un caso relativo alla cosiddetta variante sudafricana. La conferma è giunta direttamente dal Dipartimento della Sanità cantonale. La persona in questione, residente in Sudafrica, si trovava temporaneamente sul territorio cantonale ed è risultata positiva in un controllo effettuato poco prima di Natale. Il medico cantonale Giorgio Merlani ha rassicurato, spiegando che «la persona sta bene». Tre giorni fa, invece, era stato annunciato il primo caso sospetto riconducibile alla “variante inglese”.

Ma quella di ieri è stata anche la giornata in cui Berna ha ufficializzato l’aumento del tasso di riproduzione del virus, che prima di Natale si è attestato a quota 0,92. Tra i cinque Cantoni in cui la diffusione del virus è aumentata in modo importante dalla settimana antecedente il Natale non figura però il Ticino.

«Per limitare il tasso di riproduzione il virus deve scendere in modo importante sotto l’1», ha ricordato ieri l’Ufficio federale della Sanità pubblica. C’è grande attesa ora per conoscere i dati del fine settimana relativi a tutti i Cantoni. Qualora i contagi dovessero superare nuovamente quota 10mila scatterebbe un nuovo livello d’allerta, anche se sino ad oggi Berna ha escluso l’introduzione di nuove e più severe restrizioni. M. Pal.

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