Ticino e Como, mai tanta tensione
Controlli e prime multe ai padroncini

Ieri mattina quattro ore di pattuglia al valico di Brogeda: 175 persone e 118 veicoli . Sotto la lente i lavoratori frontalieri, ma soprattutto le imprese: «Verifiche in corso su 54 casi»

Tutto si può dire tranne che le autorità ticinesi ieri, al valico italo-svizzero di Brogeda - di gran lunga il più importante e trafficato del confine comasco (ma non solo)- non siano riuscite nel loro intento e cioè “mostrare i muscoli” a due settimane dal debutto della tanto contestata e controversa Lia (Legge sulle Imprese Artigiane). Basti pensare che in quattro ore, dalle 6.15 alle 10.15, un ingente spiegamento di forze formato da Polizia cantonale, Amministrazione Federale delle Dogane, Corpo Guardie di confine, Associazione Interprofessionale di Controllo, Ispettorato del Lavoro, la Commissione Paritetica cantonale e naturalmente la Commissione di Vigilanza Lia ha controllato 175 persone e ben 118 veicoli.

Controlli minuziosi che in verità qualche risultato l’hanno portato: 5 le infrazioni riscontrate relative all’obbligo di notifica, ma soprattutto accertamenti sono ora in corso su «54 persone impiegate in altrettante aziende». Altri 5 lavoratori sono finiti nel mirino dell’Associazione interprofessionale di Controllo. Chiaro che un’operazione così su larga scala ha richiesto un coordinamento tra le forze. Quello di ieri di certo non è stato un blitz improvvisato sul momento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA