Cronaca / Como città
Mercoledì 21 Novembre 2018
Treni, undici mesi di ritardi
E per il Ticino il capolinea resta a Como
Nuova tegola per chi viaggia con Trenord. Anche a settembre non è stato rispettato l’orario. Le linee S10 ed S40 non torneranno ad Albate per anni
Doppia brutta notizia per i pendolari comaschi. Cominciamo dalla peggiore, i treni S10 e S40, utilizzati dai pendolari diretti in Canton Ticino e il cui capolinea è stato spostato “temporaneamente” da Albate a Como San Giovanni dallo scorso 2 settembre, «saranno riportati alla nuova fermata di Como-Camerlata che sostituirà quella di Albate» ma con tempi lunghissimi, ovvero «entro la fine del 2020, a condizione che siano create le condizioni infrastrutturali sulla rete che rendano compatibili tra loro i diversi servizi ferroviari e che sia individuata una soluzione organizzativa dei servizi in accordo con il Canton Ticino. Così ha risposto nei giorni scorsi ai pendolari comaschi la segreteria particolare dell’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile, Claudia Maria Terzi. A cascata, il problema dei pendolari, che a Como non trovano parcheggio, diventerà una, nuova, patata bollente per Palazzo Cernezzi.
La seconda brutta notizia è che anche a dicembre i pendolari della linea Chiasso-Como-Monza-Milano avranno diritto al bonus con lo sconto del 30% sull’abbonamento. L’indice di affidabilità del servizio relativo a settembre, infatti, ha superato lo standard minimo previsto dal contratto di servizio. La serie, consecutiva - siamo a 11 mensilità di fila - è iniziata a novembre 2017.
«Prima almeno, c’erano mesi in cui lo standard minimo era garantito, adesso i ritardi sono fissi tutti i giorni e su tutti i treni - commenta Ettore Maroni, rappresentante dei pendolari comaschi - Siamo allo sbando totale e del resto se vogliono risparmiare questi sono i risultati». Per il 27 novembre, nel frattempo, è stata convocata dalla Regione la riunione per il cosiddetto quadrante nord, quello delle linee nei territori di Como, Lecco, Sondrio, Monza e Brianza e Milano.
«Ci illustreranno il piano che ha presentato Trenord - prosegue Maroni - e quindi ci daranno il dettaglio dei treni che vogliono cancellare. La situazione è talmente grave che non prenderanno provvedimenti diversi e che prima che il servizio possa funzionare si dovranno aspettare due anni, come dichiarato da Piuri» ad di Trenord, che così aveva spiegato nel corso della sua audizione, lo scorso 8 novembre, alla Commissione regionale Territorio e Infrastrutture.
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