Troppi bimbi senza vaccino: è allarme

Cresce nel distretto Asl di Como la percentuale dei neonati sottratti all’obbligo del cosiddetto “esavalente”. Dall’inizio dell’anno, 66 coppie hanno detto no. Nel 2010 furono 28. La percentuale di copertura scende di 3 punti

Cresce il numero di genitori che, nel distretto Asl di Como, scelgono di sottrarre i propri figli all’obbligo della cosiddetta vaccinazione esavalante, che dovrebbe metterli al riparo dal rischio di contrarre poliomelite, tetano, difterite, pertosse, epatite B ed “Haemofilus influenzae”.

Secondo quanto reso noto dall’Azienda sanitaria locale, dall’inizio di quest’anno un totale di 66 coppie ha rifiutato la somministrazione, determinando un’importante riduzione del tasso di adesione complessivo. Nel 2010 (quando furono soltanto 28 le famiglie che si sottrassero) il tasso coincideva al 99% della popolazione. Nel 2015 è sceso al 96%.

La percentuale è allarmante, benché - per fortuna - ancora si attesti al di sopra della media nazionale, che è di un punto percentuale più bassa. Così Carlo Alberto Tersalvi, direttore sanitario dell’Asl di Como: «Stiamo notando negli ultimi anni una leggera flessione, anche se restiamo ben sopra la soglia del 90%. C’è un fenomeno di rifiuto ideologico, che va guardato con attenzione perché può diventare molto pericoloso. È diffuso soprattutto sul web... Ci sono persone che sono venute da noi con 50 pagine di domande stampate da Internet. In realtà, va detto a chiare lettere, i rischi sono veramente minimi e i benefici enormi. Tutte le società scientifiche e pediatriche sono d’accordo e dicono che il vaccino va fatto. Rappresenta una barriera irrinunciabile alla diffusione di malattie infettive. Non possiamo obbligare ma diciamo a tutti di sottoporre i bambini al vaccino e di non credere alle tante leggende in circolazione».

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