«Truffe agli anziani, reato odioso
Ogni anno centoventi denunce»

Oggi con La Provincia in edicola un vademecum speciale dei Carabinieri

Se si dovesse fare una classifica dei reati più odiosi, tra quelli denunciati in provincia di Como, la truffa agli anziani sarebbe senz’ombra di dubbio in vetta. Come confermano anche le parole del comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Andrea Torzani.

Partiamo dai dati: qual è la situazione nel Comasco?

Sono purtroppo un fenomeno diffuso a livello nazionale, ed il territorio comasco non fa eccezione. IL numero dei casi, se pur statisticamente non superiore, in percentuale alla media nazionale (circa 120 casi all’anno, nell’ultimo triennio, denunciati presso le stazioni Carabinieri di questa provincia), indica la necessità di mantenere un’adeguata risposta repressiva e di dare maggiore impulso all’attività preventiva, in particolare attraverso la sensibilizzazione.

C’è una storia, tra le tante denunce che avete raccolto, che l’ha colpita?

La casistica è ampia: ogni storia è particolare e colpisce per l’intraprendenza criminale, la fredda determinazione e la spietata mancanza di scrupoli che i truffatori usano per raggirare le persone anziane, tradendo la loro ingenua fiducia. Un episodio che mi viene alla mente riguarda il caso di un’anziana che, una mattina, mentre si trova a casa, viene raggiunta da una telefonata con la quale un sedicente “maresciallo” dei Carabinieri la informa che suo figlio, a seguito di un incidente, è finito nei “guai con la giustizia” a causa dell’irregolarità della copertura assicurativa dell’auto. Il finto maresciallo, al sussultare della donna, si dimostra conciliante e la rassicura, prospettandole una possibile soluzione: pagare una cauzione di 3000 euro per evitare l’arresto del figlio. Per accelerare i tempi un “avvocato” si recherà a casa della signora, per prendere i soldi. La donna, quindi, si reca all’Ufficio postale. Il direttore, trovando insolito il consistente prelievo, decide di informare i Carabinieri. Il maresciallo, quello vero, intuendo, forte della sua esperienza, che potrebbe essere in atto un tentativo di truffa, si reca a casa della signora, la quale, alla sua vista, in stato di completa agitazione, le chiede come stia suo figlio e “tra quanto arriverà l’avvocato da lei a prendere i soldi per la cauzione”. Dopo essere riuscito a far calmare la signora , il vero maresciallo ha atteso l’arrivo del sedicente “avvocato” per assicurarlo alla giustizia.

Il Carabiniere, la rivista istituzionale dell’Arma, ha dedicato alle truffe agli anziani un supplemento ad hoc. Ora, con la Provincia, avete deciso di diffonderlo tra i comaschi. Perché?

Tocca a noi Carabinieri lavorare per proteggere anche, e in particolare, le categorie più deboli ed esposte, come gli anziani, da coloro che vogliono approfittare della loro condizione per colpirli. Veicolare le informazioni ed suggerimenti contenuti nel supplemento messo a punto dal Comando Generale dell’Arma anche attraverso il primo quotidiano di Como, che raggiunge giornalmente, con la sua informazione, la quasi totalità dei cittadini comaschi, è un modo efficace, così come altre attività di sensibilizzazione da noi svolte.

Quanto è importante l’informazione locale?

Di cruciale importanza, in quanto fornisce un forte contributo in termini di prevenzione, rendendo le potenziali vittime meno vulnerabili, mettendole, inoltre, in condizione di segnalare alle forze dell’ordine in maniera tempestiva la presenza di eventuali malfattori. “Aiutateci ad aiutarvi” è il motto delle iniziative di sensibilizzazione e rassicurazione sociale attuate dai Carabinieri.

Quanto è importante, per l’Arma, la comunicazione con i cittadini?

La vicinanza ai cittadini è il tradizionale approccio dell’Arma, che conosce l’importanza della comunicazione e da sempre la incoraggia. I cittadini, attraverso la comunicazione, possono acquisire la consapevolezza di un concetto importante: quello della “sicurezza partecipata”.

Quali sono le conseguenze psicologiche di questo tipo di reati sui truffati?

Subire una truffa, oltre al danno economico che ne deriva, comporta anche una sofferenza conseguente all’inganno subìto, a una innocente fiducia tradita, con il pericolo che le vittime possano chiudersi in se stesse, compromettendo la propria autonomia.

È possibile fare un identikit del truffatore di anziani tipo?

Non esiste un truffatore tipo, anche perché le modalità di esecuzione delle truffe sono svariate e diversificate. Si possono però individuare atteggiamenti indicativi, “tipici”, dei malintenzionati: il truffatore cercherà sempre di apparire come una persona distinta, dal sorriso cordiale, dall’ aspetto tranquillizzante e disponibile per conquistare la simpatia e approfittare della buona fede dell’anziano. Il truffatore cercherà, quindi, di attrarre l’anziano con false novità o inscenando situazioni che possano far impaurire la vittima.

Quali sono gli strumenti e le azioni di contrasto al fenomeno intraprese nell’ambito della Provincia?

Le istituzioni e le forze di polizia a Como hanno da tempo posto attenzione rispetto al contrasto di questo odioso crimine. Al riguardo, fortemente voluto dalla Prefettura, è stato distribuito tramite i medici di famiglia e presso le farmacie, luoghi di riferimento per gli anziani, un “vademecum” contenente consigli e norme di comportamento utili a mettere in guardia il cittadino. L’Arma della Provincia ha, poi, intensificato l’azione di prevenzione, organizzando tra l’altro numerosi incontri sul tema (più di 50 negli ultimi due anni). L’inserto che verrà pubblicato e distribuito dal quotidiano La Provincia, rientra, certamente, nell’alveo dell’azione preventiva perseguita dall’Arma.

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