Turismo e giovani:
per il Lario sfida da 100mila arrivi

Si moltiplicano le strutture per under 35. Camesasca: «Spendono meno ma sono più social»

Si rivolge agli under 35 la nuova sfida del turismo lariano. La città apre ai turisti “millennials”, in alta stagione per la fascia d’età più giovane la città va in overbooking, le richieste di prenotazioni cioè sono più numerose della disponibilità di posti.

Il nostro lago storicamente si è sempre rivolto ad un turismo benestante, magari attempato, l’ospite tipo per noi è un facoltoso e anziano inglese. Como ha già conquistato questo genere di visitatore, affascinato dalle bellezze naturalistiche e dai nostri splendidi hotel, gli over 65 corrispondono al 9,6% del totale dei turisti arrivati nella nostra provincia nel 2015. È vero però che secondo l’istituto di ricerca Éupolis Lombardia più del 30% dei turisti che hanno scelto il Lario nel 2015 hanno dai 15 ai 34 anni, sono ragazzi con i portafogli più leggeri, ma rappresentano comunque un grande bacino di clienti.

Non è un caso che a giorni in viale Fratelli Rosselli verrà inaugurato un ostello della catena Ostello Bello - che conta già due strutture a Milano e tre in Birmania - con 80 posti letto, il target su cui punta questa nuova struttura ricettiva sono proprio i giovani. Gli ostelli nel territorio lariano nel 2014 erano quattro, l’anno successivo sono passati a cinque, poi a sei, nel 2016 erano sette, con un’offerta di 219 letti, a breve saranno 299 posti in otto strutture. Questi alloggi contano un movimento turistico pari a 10.242 arrivi e 18.941 presenze, i dati forniti dalla Camera di Commercio sono riferiti al 2015.

Sempre a riguardo degli under 35 occorre dare uno sguardo ai campeggi, fino a dicembre erano 47 nella provincia di Como con 15.693 posti letto, o per meglio dire posti tenda, per un totale di 86.075 arrivi e 447.917 presenze annuali. Ostelli e campeggi portano quindi sul Lario circa 100mila turisti giovani all’anno.

Bisogna pensare che in un ostello con 20 euro si passa la notte e si fa anche colazione, anche il classico neodiplomato con lo zaino in spalla può affrontare la spesa.

Queste soluzioni peraltro stanno subendo l’agguerrita concorrenza dei bed and breakfast, le case vacanza hanno ormai soppiantato gli alberghi ad una e due stelle. All’inizio dell’anno il Comune di Como ha censito circa 230 alloggi di questo tipo, quando nell’ottobre del 2016 erano soltanto 150. Per capire la crescita esponenziale delle stanze per turisti basti pensare che i veri alberghi nel comasco tutti insieme dispongono di 2.348 letti, mentre le case vacanze offrono ormai 993 posti, tutto fa pensare che a breve raggiungeranno la metà dell’offerta ricettiva dei loro più tradizionali e professionali concorrenti. Anche se l’opzione b&b nella nostra città non è necessariamente la più economica: secondo Airbnb una notte a Como costa in media 100 euro, le offerte sotto le 50 sono praticamente inesistenti.

«Il turismo a Como deve rivolgersi a tutti i segmenti, compreso quello giovanile – dice Andrea Camesasca, noto albergatore che per la Camera di Commercio si occupa del capitolo turismo – e se qualcuno è disposto ad investire in città per accogliere questi visitatori ben venga. Gli under 35 avranno certo un potere di spesa ridotto rispetto al classico turista al quale siamo abituati a pensare, ma comunque sia sono clienti, visitatori, meritano di ricevere un’offerta adeguata alle loro esigenze. In più il pubblico giovanile è social, fanno rimbalzare in rete foto, video, scatti, regalando una grande promozione al nostro territorio». Se, ovviamente, sappiamo prendercene cura.

Il turismo under 35 deve essere pensato anche su scala internazionale. Nel 2016 i visitatori stranieri, la fonte è la Banca d’Italia, nel comasco sono stati 5 milioni e 890mila, nel nord Italia, il più grande catalizzatore di turismo a livello nazionale, siamo secondi soltanto a Milano, Venezia e Trieste, ampliando il raggio abbiamo i numeri per competere con Firenze.

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