Comune di Como, tutto fermo
Per Lucini il futuro è un’incognita

Nessuna traccia degli obiettivi di fine mandato - Orsenigo (Pd): due settimane e il documento sarà pronto - Incognite su Ticosa, Villa Olmo, ex Oec e San Gottardo

Parole come «rilancio dell’amministrazione», «patto di fine mandato», «obiettivi dell’ultimo anno» che hanno caratterizzato il dibattito politico dalla bocciatura della vendita delle azioni di Acsm-Agam ad A2A fino alla mozione di sfiducia al sindaco (poi respinta in aula), sono rimaste solo intenti.

Ad oggi, che la tensione politica in Comune è tornata alta con le accuse pubbliche lanciate da Paco-Sel agli alleati di governo, nessun documento con gli obiettivi da realizzare entro la prossima primavera non è stato non soltanto diffuso, ma nemmeno redatto.

Il sindaco Mario Lucini, nel discorso in consiglio durante la seduta sulla mozione di sfiducia, ha citato la variante al Pgt, il piano di zonizzazione acustica, il piano del traffico e ancora Villa Olmo (al momento bloccata), il campo Coni. Ma, come detto, dalla politica non sono arrivati documenti condivisi e, a microfoni rigorosamente spenti, c’è chi sostiene che sulle richieste fatte all’amministrazione per avere tempi e certezza delle opere, non siano ancora arrivati chiarimenti.

Il Partito Democratico, che detiene la maggioranza relativa in consiglio comunale e che, per primo, aveva chiesto un accordo di fine mandato per portare l’amministrazione fino alla fine senza strappi, è cauto. E finora non ha preso posizione sul ritardo con cui la fase della verifica interna sta procedendo.«Stiamo lavorando sugli obiettivi - dice il segretario provinciale Angelo Orsenigo - e conto che in due settimane al massimo si arrivi all’approvazione di un documento». Poi aggiunge: «Ci deve essere non soltanto l’accordo politico, ma anche a livello amministrativo è necessario verificare la fattibilità delle opere e la copertura economica».

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