Vaccino agli adolescenti dai 12 anni
Settembre senza dad ma ferie a rischio

Tra una settimana il possibile via libera alla somministrazione di Pfizer anche agli adolescenti. Sono 23mila in tutta la provincia i ragazzi interessati

Anche i 23mila adolescenti comaschi tra i 12 e i 15 anni potrebbero rientrare nella campagna vaccinale e il siero anti Covid potrebbe aiutare le scuole a dire addio a quarantene e didattica a distanza e le famiglie alla corsa ai tamponi e all’isolamento. Resta, però, l’incognita vacanze.

Giovedì prossimo gli enti regolatori sono infatti chiamati ad approvare l’uso del vaccino Pfizer sulla popolazione tra i 12 e i 15 anni. Fino ad ora la campagna ha preso in considerazione solo la popolazione oltre i 16 anni e la fascia tra i 16 e i 29 anni è l’ultima che potrà prenotare l’appuntamento per il vaccino dal 2 giugno. Poi, incassata l’approvazione, dalla metà del mese anche i giovani tra i 12 e i 15 anni potranno alzare la mano. L’orientamento delle autorità sanitarie sembra propendere per il via libera, detto che gli americani hanno già dato l’ok alla vaccinazione degli adolescenti. Così fosse i comaschi che frequentano dalla seconda media alla seconda superiore verranno coperti contro l’infezione contribuendo ad estendere l’immunità e a ridurre la circolazione del virus.

Non è un problema di poco conto, i contagi tra i giovani mostrano in genere pochi sintomi, ma il virus può essere trasmesso come successo nelle precedenti ondate agli adulti, a parenti e conoscenti fragili. E comunque, anche immaginando che la vaccinazione abbia messo al sicuro genitori e nonni i positivi creano enormi problemi alle scuole e alle comunità giovanili, per esempio le squadre sportive.

Ogni tampone positivo infatti costringe a casa come forma di controllo e prevenzione in media 23 alunni comaschi. Quindi saltano le lezioni, scatta la didattica a distanza, bisogna ogni volta andare a fare il test e aspettare l’esito. Per mamme e papà gli ultimi dodici mesi sono stati un rompicapo. Anche adesso che la curva dei contagi è ai minimi storici, grazie ai vaccini e alla bella stagione, nella provincia di Como ci sono più di mille studenti costretti a casa in quarantena. Meno della settimana precedente, quasi duemila, ma comunque ancora tanti.

Certo il vaccino non farà nel breve tempo sparire il virus, il Covid sarà ancora presente, ma così si sottrae terreno ai contagi. «L’età pediatrica che più ha mostrato dei sintomi a causa del Covid è quella delle scuole medie – commenta la pediatra comasca Roberta Marzorati –. Non ci sono state situazioni gravi, non tali da necessitare il ricovero, ma comunque il vaccino può evitare a molti ragazzi e ragazze una bella febbre. Vaccinando anche i giovani nel lungo periodo proteggiamo indirettamente tutta la popolazione, anche quella non vaccinata. Ci avviciniamo all’immunità di gregge. Quindi se le autorità sanitarie approveranno il vaccino tra i 12 e i 15 anni sarà importante raggiungere tutti gli adolescenti».

Dunque la pediatra consiglia la vaccinazione anche alle famiglie. Prenotando però a metà giugno è possibile che gli adolescenti riceveranno l’appuntamento in piena estate, nel bel mezzo delle vacanze. «Se c’è la possibilità di programmare e guardare bene quando cade la seconda dose così da non tornare dalle vacanze io penso sia giusto farlo – dice Marzorati – solo ricordo che è importante vaccinarsi anche per sconfiggere questa brutta pandemia che ha rovinato l’anno scolastico agli alunni, ci ha chiuso in casa in quarantena, ha reso più difficile la vita ai genitori e ha colpito duramente purtroppo tanti nonni».

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