Val Mulini, appello per i migranti al gelo
«Sindaco e prefetto ci diano una mano»

L’allarmeI volontari del gruppo “Como Accoglie” sollecitano interventi con una lettera aperta

Con l’arrivo del freddo, si complica e non poco la vita di chi è costretto a passare la notte all’aperto in città.

Como Accoglie, gruppo di volontari attivo nell’aiutare i migranti che si rifugiano sotto l’autosilo Val Mulini ha scritto una lettera aperta, chiedendo un intervento alle istituzioni per tutte quelle persone, italiane e non, senza un rifugio notturno.

«Sappiamo - scrivono - che la struttura che ospita i senza fissa dimora nei mesi più freddi, e che apre normalmente il primo dicembre, può dare un tetto per la notte a una quarantina a rotazione». Il riferimento è a “Emergenza Freddo”, il servizio che, a meno di clamorose smentite, dovrebbe partire fra poche settimane e sarà destinato, come sempre, ai senza dimora della nostra città che non trovano ospitalità in altre strutture.

«Un mese fa abbiamo scritto alle autorità cittadine (prefetto, sindaco, vescovo) chiedendo loro un incontro, senza la pretesa di avere la soluzione in tasca, ma semplicemente per cercare insieme una possibile soluzione, offrendo la nostra disponibilità a collaborare. Finora non abbiamo ricevuto né udienza né risposta». L’anno scorso, proprio a novembre, un giovane somalo era stato portato al Valduce in stato d’ipotermia dopo aver trascorso la notte in strada nella zona di San Rocco.

La vicenda, per fortuna, si era conclusa senza una tragedia: «Non vorremmo celebrare un’altra giornata di lutto - scrivono - per qualcuno che muore assiderato a causa di una risposta inadeguata o tardiva da parte delle istituzioni. Noi volontari di Como Accoglie portiamo un minimo di conforto ai ragazzi che dormono sotto l’autosilo di Val Mulini: sono circa 50, hanno chi la procedura di richiesta di asilo in corso chi addirittura un regolare permesso di soggiorno già ottenuto. Non sono dunque illegali, ma assentandosi per più di 72 ore dai Cas, hanno perso il diritto all’accoglienza». Con esso, si perdono anche 35 euro che vengono erogati alle strutture che li ospitavano.

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