Viadotto, Landriscina chiede i danni
E fa causa ai colleghi Bruni e Lucini

L’avvocato del Comune scrive alle due giunte comunali precedenti. «Allarme ignorato fin dal 2009. Colpa vostra i danni alla struttura: vi presenteremo il conto»

Ha toni tutt’altro che beneauguranti la lettera prenatalizia fatta recapitare dall’ufficio legale del Comune di Como alle due giunte che hanno preceduto l’attuale.

La maggioranza guidata da Mario Landriscina, infatti, ha deciso che sul Viadotto dei lavatoi, gravemente danneggiato al punto da essere chiuso al traffico pesante ormai da quattro mesi, i danni dovranno essere risarciti dagli assessori e dai sindaci delle amministrazioni guidate da Stefano Bruni prima e da Mario Lucini poi. A firmare la lettera la dirigente del settore legale, Maria Antonietta Marciano, che a ex assessore ed ex sindaci scrive: «Nel mese di giugno 2009 è stata effettuata un’ispezione del Viadotto dei Lavatoi dalla quale è emerso un “anomalo quadro cinematico” della struttura. Per l’occasione è stata redatta una relazione in cui si affermava la necessità di una successiva fase di intervento che prevedeva la completa rifunzionalizzazione di tutti i giunti strutturali, la sostituzione del giunto di pavimentazione e il ricentraggio degli impalcati» ovvero delle strutture di sostegno del ponte.

Quegli interventi non sono mai stati realizzati, nel corso di questi anni. Da qui la chiosa finale della missiva: «Si contesta sin d’ora la responsabilità per i danni subiti» o che saranno subiti «dal Comune di Como». E, visto che «è ancora in corso il procedimento per l’approvazione dei lavori che dovranno essere eseguiti» la «contestazione del danno procurato» sarà contestata nei prossimi mesi.

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