Vitali punzecchia Maroni:
«Restituiteci il lungolago»
Cartoline: venite a firmare
Il video del coro

Cartoline a Renzi: la nostra campagna non si ferma. Passate in redazione a ritirarle e firmarle

È il cantore del lago, e non poteva esimersi - nel momento di ritirare un premio conferitogli proprio per aver regalato visibilità e dignità letterari ai nostri paesaggi - dal ricordare che quel lago, a Como, nella sua interezza non si può più ammirare da otto anni.

Anche perché a consegnare quel premio ad Andrea Vitali, lo scrittore bellanese che può annoverano una cinquantina di titoli tutti, più o meno, ambientati in prossimità del Lario, era il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e anche se il romanziere rifugge da qualsiasi atteggiamento polemico, è difficile non ricordare che la Regione è uno degli attori di questo dramma che a tratti sfuma in farsa.

«Vengo dal lago di Como - ha detto Vitali ritirando il premio - e credo che si debba fare uno sforzo per cancellare quel muro dal lungolago cittadino».

Lo scrittore era ospite a Mantova per ritirare il premio conferito tutti gli anni dalla Regione.

«Ho pensato - ha detto Vitali - che invece di dire le solite banalità che accompagnano le premiazioni poteva essere l’occasione per rilanciare e rinnovare il messaggio: tutti parlavano di quant’è bella la Lombardia, quanto è bello il lago, e io ho detto sì, ma può diventare ancora più bello se si risolve questa faccenda del cantiere delle paratie. Tanto più che la motivazione del premio era legata al fatto che il lago di Como fa da sfondo ai miei romanzi»

Un applauso ha salutato l’intervento di Vitali, mentre il silenzio del presidente Maroni a qualcuno è sembrato freddezza: «Non mi è sembrato - obietta lo scrittore - anche perché ho sottolineato di essere perfettamente informato del fatto che nessuno dei presenti poteva fare di più. Il mio non è stato un atto d’accusa, ho solo fatto presente una cosa legittima e lecita».

LE CARTOLINE

La nostra campagna #rivogliamoilnostrolago non si ferma qui. Fino a quando non andremo fisicamente a Roma per la consegna, è ancora possibile firmare le cartoline: occorre però riconsegnarle nella nostra redazione di Como (via De Simoni 6, dietro via Pasquale Paoli).

Una volta raccolte tutte le cartoline, le porteremo a Roma al presidente del Consiglio.

Perché proprio Renzi?

Semplice. Oggi, vista la situazione di stallo in cui si trova il cantiere da parecchio tempo e la mancanza di possibilità di ripartenza dei lavori in tempi brevi, è il solo a poter intervenire con misure straordinarie.

Cosa può fare il Governo:

Il premier, se dovesse valutare di intervenire, potrebbe ad esempio decidere di nominare un commissario straordinario come fece per risolvere il caso Expo. Una soluzione di questo tipo consentirebbe di sbloccare l’opera in tempi ragionevoli, grazie a un dialogo più immediato con l’Anticorruzione, la procura di Como e la Corte dei Conti che, a vario titolo, si stanno occupando dello scandalo lungolago. Renzi potrebbe anche decidere, per evitare un ulteriore impiego di soldi pubblici (le stime sono già arrivate a quasi 33 milioni di euro rispetto ai 12 previsti inizialmente), di fermare l’opera antiesondazione e, con un provvedimento ad hoc, consentire che si possa soltanto sistemare la passeggiata, riducendo al minimo le opere del sottosuolo.

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