4 Sound: "Siamo fuori da X Factor
ma il nostro sogno continua"

Il gruppo comasco, eliminato alla quarta puntata dello show di Raidue, punta ora a un contratto discografico

COMO - Il loro sogno televisivo si è spezzato dopo solo venti giorni, ma quello di diventare cantanti affermati è più vivo che mai. Andrea Nocera, 19 anni, Gennaro Piccolo, 20 anni, Marco Ponzini, 18 anni, e Gaetano Annunziata, 23 anni, ormai noti come i 4 Sound, comaschi doc, sanno di aver sfondato una porta importantissima per entrare nel mondo dello spettacolo: nel loft di "X Factor", il talent show di Raidue condotto da Francesco Facchinetti, i quattro giovanissimi si sono fatti apprezzare da pubblico e critica e, soprattutto, hanno conquistato il supporto e l’affetto dei comaschi.
Purtroppo, questo non è bastato per arrivare fino alla fine del programma: domenica sera, durante la quarta puntata, il gruppo è stato infatti eliminato. L’interpretazione del brano "Perdono" di Tiziano Ferro non è riuscita a convincere del tutto il pubblico e i comaschi sono finiti al ballottaggio con il loro grande amico, Emanuele Dabbono. Differentemente dalle prime due puntate, stavolta Mara Maionchi e Simona Ventura li hanno bocciati, preferendo l’esibizione del cantante ligure. A parziale consolazione, sono arrivate le parole di incoraggiamento di Morgan, che ha pronosticato loro un grande avvenire.
Un avvenire che, dicono loro, comincia già da oggi, quando i quattro ragazzi, dopo un solo giorno di pausa, si ritroveranno di nuovo per provare le loro canzoni. E l’entusiasmo non manca, come testimonia Gennaro Piccolo, scelto dagli altri componenti come portavoce dello stato d’animo del gruppo in seguito alla fine dell’emozionante avventura.
Cosa vi rimane di questi venti giorni di «X Factor»?
"È stata un’esperienza davvero bellissima dal punto di vista artistico e umano, perché abbiamo imparato moltissimo. Tenendo conto che il livello dei cantanti in gara era molto alto e che eravamo i più giovani non abbiamo rimpianti: arrivare alla quarta puntata è un traguardo più che sufficiente".
Quali sono stati i momenti più emozionanti e quelli negativi?
"Certamente, ogni volta che salivamo sul palco e sentivamo il calore del pubblico provavamo una sensazione straordinaria. L’unico aspetto negativo era invece la lontananza da casa: Como ci mancava, ci mancavano le nostre famiglie, i genitori e le fidanzate".
Loro vi hanno supportato a distanza promuovendo una campagna a vostro favore. Oggi a Como si parla molto dei 4 Sound...
"Questo lo scopriamo ora e non ci fa che piacere, ma, oltre al pubblico, speriamo di aver ottenuto visibilità anche presso le case discografiche. È l’aspetto a cui teniamo maggiormente".
-Vi sentite maturati artisticamente?
"Sì, ci fa piacere che l’abbia detto anche Morgan. Lui ci ha aiutato molto a crescere, facendoci sperimentare brani di genere diverso tra loro".
Farete la stessa cosa anche adesso?
"Credo che in queste settimane abbiamo dimostrato che il pop è il genere più vicino alle nostre attitudini, ma non escludiamo di poter sperimentare qualcosa di diverso. Abbiamo capito che per crescere la contaminazione è necessaria".
Pensate che ora la vostra vita cambierà rispetto a prima?
Credo che, per prima cosa, da oggi in poi continueremo a lavorare sodo come abbiamo sempre fatto e come abbiamo fatto anche durante questi venti giorni di X Factor. Certo, speriamo di riuscire a sfruttare il momento di visibilità".
-A proposito, in questi giorni la presenza costante delle telecamere è stata un peso?
"All’inizio devo dire che l’impatto è stato molto forte, ma poi ci siamo abituati. Credo che, dato che vogliamo fare veramente questo lavoro, i riflettori non possono rappresentare un problema".
<All’interno del loft avete legato con gli altri concorrenti?
"Sì, devo dire che il clima era molto positivo e che ci aiutavamo tutti a vicenda per crescere dal punto di vista artistico. In particolare, è nata una bella amicizia con Emanuele Dabbono".
Pensando al futuro, la tv vi attira?
"Marco (Ponzini ndr.) mi dice tantissimo (ride), io la penso forse un po’ diversamente. In generale, ci attira moltissimo il palco e non importa se ci siano o meno le telecamere".
Il vostro sogno?
"Troppo facile. Incidere un disco e riuscire a diventare qualcuno nel panorama della musica italiana".
<+FIRMA>Marco Castelli

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