A Cantù è piaciuta
La tregua di Natale

Nella Basilica millenaria di Galliano un monologo intenso e partecipato

Una basilica millenaria a far da sala teatrale, la pioggia torrenziale, che batte sul tetto, rievocando la vita nel fango e nel freddo delle trincee.

E poi un monologo, intenso e partecipato, per raccontare un episodio che sembra una fiaba, ma che con la sua verità, accende una scintilla di speranza nelle tenebre della guerra.

Questa l’atmosfera che si respirava, l’altra sera, nella chiesa romanica di San Vincenzo in Galliano a Cantù, per la prima nazionale di “La tregua di Natale”, spettacolo scritto e diretto da Giuseppe Di Bello e interpretato da Marco Continanza, per una produzione del gruppo comasco Anfiteatro.

Proposto in occasione dell’anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, per una celebrazione voluta dal Comune canturino e dal Coordinamento comasco per la pace, lo spettacolo era costruito secondo il linguaggio della narrazione ben noto a Di Bello. In scena, da solo, con il ruolo di narratore e “medium”, c’era Marco Continanza. L’interprete ha proposto, con energia poetica, lo struggente racconto di un episodio realmente accaduto sul fronte delle Fiandre, il 25 dicembre 1914.

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