Galetti: «Il nostro San Teodoro
Un progetto che funziona»

Bilancio positivo del direttore artistico della sala canturina

È un periodo positivo quello che sta attraversando lo staff che gestisce il Teatro Comunale San Teodoro di Cantù. Il gruppo di Mondovisione, la Cooperativa sociale presieduta da Dario Galetti che cura le attività della sala canturina, si è guadagnata, ad inizio anno, l’inserimento (al secondo posto, dopo l’inarrivabile Barbara Minghetti) nella “top ten della cultura lariana”, proposta dal sito www.qtime.it. Un riconoscimento simbolico per il grande lavoro svolto nella promozione sul territorio del “rinato” San Teodoro.

Ora a questa bella gratificazione si aggiunge qualcosa di molto più concreto. Mondovisione ha infatti vinto un bando della Fondazione Cariplo, con il progetto “La Bottega dell’arte”. Si tratta di un riconoscimento importante dal punto di vista del prestigio e anche sul frangente economico. Di questa bella notizia e dei progetti in atto e futuri, per il San Teodoro, parliamo proprio con Dario Galetti che è anche direttore artistico della Sala.

Galetti, cominciamo dalla notizia del bando di Cariplo che avete vinto. Ottimo, no?

«Sì, siamo molto soddisfatti e questo riconoscimento viene dal nostro impegno, dalle idee profuse e dal sostegno e dalla fiducia che ci è sempre stata offerta dall’Amministrazione Comunale che, affidandoci la gestione triennale del san Teodoro ci ha permesso di progettare a lungo termine».

Quali saranno le ricadute sulla attività della sala?

«Ci saranno molte conseguenze importanti a cui stiamo già lavorando. Il bando finanzia l’organizzazione e ci permetterà di potenziare molte iniziative collaterali, l’aspetto della promozione e dell’attrazione del pubblico. In più e credo sia importante, potremo anche implementare il personale – in larga parte giovane – che lavora in teatro. Svilupperemo la comunicazione e la “narrazione” del San Teodoro. Insomma, tante idee che sviluppiamo in simbiosi con il Comune e in particolare con l’assessore alla Cultura Francesco Pavesi».

Bisogna dire anche che la stagione teatrale 2014/15 sta coronando i vostri sforzi…

«Sì, è vero. In teatro si respira un bel clima e non solo per gli spettacoli che proponiamo e le scelte artistiche fatte. Credo che siamo riusciti ad attrarre un pubblico che si sta affezionando al San Teodoro, un gruppo di spettatori di età diverse ma comunque attenti a tutto quello che avviene prima, durante e dopo gli spettacoli. È bello che il San Teodoro trovi un proprio “modo” di fare teatro, differenziandosi dalle altre sale del territorio, con le quali, però è possibile anche fare rete per lavorare in modo coordinato e concorde».

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