Sociale di Como: colpaccio
In arrivo i tuareg Tinariwen

Questi nomadi tuareg armati di chitarre elettriche approderanno a Como il prossimo 2 marzo per presentare i brani del loro nuovo album “Emmar”

Autentico colpaccio del Teatro Sociale di Como che per la stagione concertistica si è aggiudicato un concerto della più importante band di etno rock a livello mondiale: i Tinariwen.

Questi nomadi tuareg armati di chitarre elettriche approderanno a Como il prossimo 2 marzo per presentare i brani del loro nuovo album, “Emmar” (i biglietti sono disponibili da oggi alle casse di piazza Verdi a 20 euro più i diritti di prevendita).

Sono esplosi come un fulmine a ciel sereno dieci anni fa grazie a “Amassakoul”, il loro secondo album: il connubio inedito di sonorità rock sposate alla musica tishoumaren, caratteristica del folklore dei tuareg, non poteva non appassionare personaggi curiosi come Brian Eno, Robert Plant, Elvis Costello e Carlos Santana.

Grazie a sponsor così importanti l’album successivo, “Aman Iman”, è stato pubblicato con grande successo a livello internazionale mentre si moltiplicava il pubblico nei numerosissimi concerti in tutto il mondo. Ma la vita di queste atipiche rockstar non è mai stata facile e non lo è anche oggi.

Il fondatore, Ibrahim Ag Alhabib, ha assistito all’esecuzione del padre durante la ribellione dei tuareg nel Mali nei primi anni Sessanta. Memore di un film americano dove un cowboy suonava la chitarra (probabilmente l’iconico “Johnny Guitar” di Nicholas Ray), si è costruito uno strumento (usando una scatola di latta, uno stecco e una ruota di bicicletta!) per trasformarlo in un’arma di protesta, ma musicale. Radunò attorno a sé altri giovani intenzionati a suonare e a far vibrare le corde della loro protesta. Non avevano un nome, ma la gente li chiamava “kel tinariwen”, “quelli dei deserti”. Non sono una band, ma un collettivo fatto di numerosissimi talenti dalle storie tribolate. La più recente riguarda il chitarrista Abdallah Ag Lamida, arrestato da esponenti del gruppo fondamentalista islamico Ansar Dine mentre i compagni sono riusciti ad abbandonare il Mali.

Il nuovo album è una novità per i Tinariwen: se il precedente “Tassili”, che ha meritato un Grammy, è stato registrato nel deserto algerino, “Emmar” è stato realizzato dall’altra parte del mondo, sempre in un’area brulla, quella californiana del “Joshua Tree” reso celebre dagli U2. L’evento comasco al Sociale è organizzato in collaborazione con Wings.

Alessio Brunialti

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