Cappato, il suicidio assistito
e l’ingegnere di Albavilla
«Mai aiutato i depressi»

L’esponente dei Radicali che aveva aiuto DjFabo a morire

«A noi arrivano due richieste al giorno, anche di persone stanche di vivere che hanno già tentato il suicidio, ma io non ho mai aiutato persone depresse per il suicidio assistito, anche perché la nostra proposta di legge non prevede l’accesso all’eutanasia ai malati psichici ma a persone affette da patologie incurabili con una sofferenza anche fisica”; così Marco Cappato, esponente dei Radicali e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che ha presentato assieme ai suoi legali richiesta di giudizio immediato per il caso di dj Fabo, rispondendo alle domande dei cronisti fuori dal Tribunale di Milano, anche sulla vicenda di un ingegnere di Albabilla in cura per depressione che è andato a morire in una clinica svizzera.

La notizia de “La Provincia di Como” ha suscitato un ampio dibattito sul tema del suicidio assistito.

Cappato ha poi spiegato, rispondendo ad alcune domande, che la «nostra proposta di legge non prevede l’accesso all’eutanasia per i malati psichici, ma anche questo argomento potrà essere affrontato in sede parlamentare, con l’aiuto di esperti, proprio per distinguere le patologie incurabili che provocano una sofferenza, anche fisica, dalle altre».

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