Mercato, mazzata anche a Erba
«Paghiamo per salvare il posto»

Bruxelles ha imposto il rinnovo delle concessioni:riguardano 143 attività nella piazza. «Spendiamo 500 euro a testa, almeno le bancarelle storiche sono agevolate in graduatoria»

Scartoffie, imposte di bollo, diritti di istruttoria. Tante spese, troppa burocrazia e pochissime certezze: sono giorni difficili per gli ambulanti di piazza del Mercato, alle prese con il rinnovo delle concessioni delle postazioni di vendita.

Il Comune di Erba ha pubblicato il bando tre giorni fa, ma la confusione è tanta: il decreto milleproroghe ha spostato infatti la scadenza delle concessioni in essere al 31 dicembre 2018, senza chiarire che cosa accadrà ai bandi già aperti dalle amministrazioni comunali.

«Il Comune di Erba - spiega Carlo Tafuni, segretario della Fiva Confcommercio Como - ha aperto il bando per rinnovare 143 concessioni in scadenza il prossimo 4 luglio; lo stesso hanno fatto molti centri della Provincia, stiamo gestendo le pratiche di tanti ambulanti che chiedono il rinnovo delle concessioni. Intanto con il decreto milleproroghe il governo ha spostato la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2018, per uniformarle tutte secondo le direttive europee».

Che ne sarà quindi dei bandi già aperti? «Stiamo cercando di capirlo. Io credo che resteranno in vigore, è probabile però che le graduatorie finali verranno ritenute valide dal primo gennaio 2019 e non più dal 5 luglio 2017. La verità è che c’è stato un grande pasticcio normativo». Incertezza e insofferenza sono palpabili passeggiando tra le bancarelle erbesi.

«La nostra più grande preoccupazione - dice l’ambulante Cesarina Giudici - era che le postazioni venissero riassegnate senza tener conto dell’anzianità: avremmo rischiato di ritrovarci senza lavoro. L’abbiamo scampata, alla fine l’anzianità verrà riconosciuta con un punteggio bonus». Peccato però che gli ambulanti debbano presentare domanda di riassegnazione in tutti i Comuni in cui operano. «Io giro a Erba e in altri cinque paesi: in tutti devo compilare moduli e spendere soldi; tra marche da bollo, diritti di istruttoria e parcelle del commercialista è un bel salasso».

Quanto costa questa burocrazia? Luisa Anzani, anima della bancarella “Il merciaio”, ha fatto due conti. «Io giro sei mercati alla settimana, mi interfaccio con sei Comuni. Solo di procedure spenderò complessivamente 200 euro, se aggiungo i diritti di istruttoria di tutti i paesi (a Erba sono 50 euro, ndr) arrivo tranquillamente a 500 euro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA