Montorfano, respinto il ricorso
Merry del Val fuori dal Consiglio

Il giudice dà ragione al Comune per la votazione sull’esclusione. «Non può accusare i singoli consiglieri di avere approvato l’incompatibilità»

L’ex candidato sindaco ed ex consigliere di minoranza, Domingo Merry del Val, non potrà tornare sui banchi del consiglio comunale.

Di fatto espulso per incompatibilità alla fine di aprile con i voti della maggioranza “Amare Montorfano” e del consigliere di minoranza Riccardo Bianchi, l’ex consigliere aveva presentato un ricorso al Tribunale di Como, chiedendo l’annullamento della deliberazione del consiglio comunale e chiamando in giudizio tutti i consiglieri che avevano votato per la sua decadenza dalla carica di consigliere: il sindaco, Giuliano Capuano, il vicesindaco Michele Buonanotte, l’assessore Ivana Porro e i consiglieri Luca Limonta, Tullio Colombo, Angelo Meroni, Alessandro Barrera e Riccardo Bianchi.

Ieri il giudice Alessandro Petronzi, con provvedimento monocratico, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’ex candidato sindaco: Merry del Val non potrà più tornare ad essere rappresentante istituzionale di minoranza. L’ex consigliere ricorrerà in Appello.

Sullo sfondo la diatriba col Comune per il Lido, che sorge su terreni di proprietà di Felipe Merry del Val, figlio dell’ex candidato sindaco, e della sua azienda Saniplast, della famiglia Barbavara-Merry del Val. L’ex candidato sindaco ha sempre respinto le accuse di incompatibilità e conflitto di interessi, rigettandole in toto, come “infondate” e accusando la maggioranza e gli avversari di«fare di tutto pur di far fuori un avversario politico».

«Non si trattava di una semplice lite pendente, ma di un lungo e permanente conflitto di interessi della famiglia Merry del Val-Barbavara con il Comune, iniziato e coltivato da oltre vent’anni » sottolineano Elia ed Elisabetta Di Matteo, legali che hanno assistito il sindaco e i consiglieri comunali.

E aggiungono: «Il ricorso veniva proposto nei confronti dei singoli otto consiglieri che avevano approvato la deliberazione di decadenza. Si tratta di personalizzazione della lite e di errata notificazione del ricorso ai singoli consiglieri, anche perché la deliberazione di decadenza era stata approvata all’unanimità nell’aula del consiglio comunale di Montorfano e non per strada o al bar».

Altri dettagli sul giornale in edicola mercoledì 11 ottobre.

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